PESCARA – “Ormai l’amministrazione di Pescara, al pari di quella aquilana, sono diventati i camerieri di Giorgia Meloni. Il centro della città militarizzato senza alcuna ragione: o meglio per una ragione di parte, il comizio di una leader di partito. Da camerati a camerieri il passo è breve“.
È il commento del segretario regionale di Sinistra italiana Abruzzo, Daniele Licheri, sull’ordinanza del sindaco, Carlo Masci, relativa alle misure adottate per la sicurezza urbana e l’incolumità pubblica in occasione del comizio di ieri tenuto dalla leader di FdI, Giorgia Meloni, in piazza della Rinascita.
“Meloni ci tiene a impressionare – ribatte il senatore Pd, Luciano D’Alfonso. Anche per questo sceglie di parlare in piazze che vorrebbe esprimessero una sorta di contagiosità del suo consenso. Certamente a Pescara questo disegno non è riuscito come a Crotone”.
“Credo che le piazze, – aggiunge D’Alfonso – sia che risultino piene sia sguarnite di sostenitori, diano poco affidamento come vaticinio sull’esito elettorale, il giudizio si conta nelle urne, non si anticipa scrutando le foto di una manifestazione “.
Pronta la risposta del coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Piernicola Carlesi, che ha parlato di “invidia senatoriale“.
“Quanta invidia ha fatto la piazza riempita da Meloni al senatore D’Alfonso. Lo stesso si è affrettato a minimizzare l’evento dicendo che le piazze piene poi non vogliono dire per forza urne piene di voti“, ha detto Carlesi.
“Invidia per come FdI e Giorgia Meloni siano entrati in sintonia con gli abruzzesi. La leader piace perché parla chiaro, vuole costruire infrastrutture per l’Abruzzo, abbattere le tasse sugli stipendi, una forte tutela per i prodotti del made in Italy ed è pronta a governare l’Italia“, conclude l’esponente di Fratelli d’Italia .