PESCARA – Gli aumenti giornalieri dei costi delle materie prime e in particolare di quelli energetici stanno avendo un impatto drammatico sulle famiglie e sulle imprese abruzzesi. Lo fa sapere con una nota congiunta Luigi Iasci, coordinatore Usb Abruzzo e i componenti dell’esecutivo Usb lavoro privato, Romeo Pasquarelli e Armando Nevoso.
In diversi settori produttivi le aziende rischiano di fermarsi perché non più in grado di sostenere tali costi.
I settori colpiti sono diversi: industriale, alberghiero, agricolo, e altri. “I provvedimenti di sostegno messi in campo dal governo nazionale non sono ancora sufficienti”, si legge nella nota.
“Nei prossimi mesi – continua l’Usb – potremmo assistere alla perdita di migliaia di posti di lavoro, perché le piccole e medie aziende potrebbero rischiare di chiudere”.
“Molte imprese – prosegue la nota – ricorreranno ad ammortizzatori sociali che comunque ridurranno le capacità reddituali dei nostri concittadini, già falcidiati da un’inflazione galoppante”.
La crisi di tutto il sistema produttivo della nostra regione richiede interventi straordinari.
“L’Usb Abruzzo, ha chiesto ufficialmente al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e all’assessore alle Attività produttive, Daniele D’Amario, l’istituzione di un tavolo permanente che coinvolga gli organismi istituzionali e tutte le parti sociali, atto a monitorare le situazioni critiche ed individuare le modalità e le risorse per evitare la catastrofe occupazionale ed il crollo dei redditi delle famiglie”, conclude la nota.