• Mission
  • Politica editoriale
  • Policy sulle fonti
  • Le aziende informano
  • Contatti e reclami
  • Pubblicità
Zonalocale
martedì 17 Giugno 2025
  • Prima pagina
  • Vasto
  • San Salvo
  • Vastese
  • Lanciano e Val di Sangro
  • Abruzzo
  • Cronaca
  • Politica
  • Attualità
  • Economia
  • Sport
  • Musica
  • Cultura
  • Eventi
  • Personaggi
  • Ambiente
  • Curiosità
  • Editoriali
  • Innovazione
Zonalocale
  • Prima pagina
  • Vasto
  • San Salvo
  • Vastese
  • Lanciano e Val di Sangro
  • Abruzzo
Zonalocale
in L'Aquila, Eventi
28 Agosto 2022
28 Agosto 2022
Emanuele FiorebyEmanuele Fiore

Papa Francesco a L’Aquila apre la Porta Santa e dà il via al Giubileo celestiniano – Foto

Dall'incontro con chi ha perso i propri cari nel terremoto del 2009 all'apertura della Perdonanza celestiniana

apre portaaa 1
La diretta eseguita da Vatican Media Live

ore 12,02: Terminano le celebrazioni. Papa Francesco lascia L’Aquila.

ore 11,45: Il Santo Padre entra con la processione liturgica all’interno del mausoleo di Santo Celestino, dove sosta per una breve preghiera.

ADVERTISEMENT
celestino
pregheira
processione

ore 11,40: Il sindaco dell’Aquila consegna al papa un ramo d’olivo con cui il Pontefice percuote tre volte la Porta Santa, che viene in seguito aperta.

aperta
apre

ore 11,38: Il suono delle trombe annuncia l’inizio del Giubileo celestiniano.

ore 11,34: Il Papa si accinge ad aprire la Porta Santa.

porta santa
porta
papa
Il papa prega davanti alla Porta Santa

ore 11,25: Il Papa celebra l’Angelus e poi impartisce la benedizione.

bene
La benedizione impartita dal Papa

ore 10,20: L’omelia di Papa Francesco:

“I Santi sono un’affascinante spiegazione del Vangelo. La loro vita è il punto di vista privilegiato da cui possiamo scorgere la buona notizia che Gesù è venuto ad annunciare, e cioè che Dio è nostro Padre e ognuno di noi è amato da Lui. Questo è il cuore del Vangelo, e Gesù è la prova di questo Amore, la sua incarnazione, il suo volto. Oggi celebriamo l’Eucaristia in un giorno speciale per questa città e per questa Chiesa: la Perdonanza Celestiniana. Qui sono custodite le reliquie del santo Papa Celestino V. Quest’uomo sembra realizzare pienamente ciò che abbiamo ascoltato nella prima Lettura: «Quanto più sei grande, tanto più fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore» (Sir 3,18). Erroneamente ricordiamo la figura di Celestino V come “colui che fece il gran rifiuto”, secondo l’espressione di Dante nella Divina Commedia; ma Celestino V non è stato l’uomo del “no”, è stato l’uomo del “si”. Infatti, non esiste altro modo di realizzare la volontà di Dio che assumendo la forza degli umili. Proprio perché sono tali, gli umili appaiono agli occhi degli uomini deboli e perdenti, ma in realtà sono i veri vincitori, perché sono gli unici che confidano completamente nel Signore e conoscono la sua volontà. È infatti «ai miti che Dio rivela i suoi segreti. […] Dagli umili egli viene glorificato» (Sir 3,19-20). Nello spirito del mondo, che è dominato dall’orgoglio, la Parola di Dio di oggi ci invita a farci umili e L’umiltà non consiste nella svalutazione di sé stessi, bensì in quel sano realismo che ci fa riconoscere le nostre potenzialità e anche le nostre miserie. A partire proprio dalle nostre miserie. l’umiltà ci fa distogliere lo sguardo da noi stessi per rivolgerlo a Dio, Colui che può tutto e ci ottiene anche quanto da soli non riusciamo ad avere. «Tutto è possibile per chi erede» (Me 9,23). La forza degli umili è il Signore, non le strategie, i mezzi umani, le logiche di questo mondo. In tal senso, Celestino V è stato un testimone coraggioso del Vangelo perché nessuna logica di potere lo ha potuto imprigionare e gestire. In lui noi ammiriamo una Chiesa libera dalle logiche mondane e pienamente testimone di quel nome di Dio che è la Misericordia. Questa è il cuore stesso del Vangelo, perché la misericordia è saperci amati nella nostra miseria. Essere credenti non significa accostarsi a un Dio oscuro e che fa paura. Ce lo ha ricordato la Lettera agli Ebrei: ««Non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile né a un fuoco ardente né a oscurità, tenebra e tempesta, né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere più a loro la parola» (12,18-19). Noi, cari fratelli e sorelle, ci siamo accostati a Gesù, il Figlio di Dio, che è la Misericordia del Padre e l’Amore che salva. L’Aquila, da secoli, mantiene vivo il dono che proprio Papa Celestino V le ha lasciato. E il privilegio di ricordare a tutti che con la misericordia, e solo con essa, la vita di ogni uomo e di ogni donna può essere vissuta con gioia. Misericordia è l’esperienza di sentirci accolti, rimessi in piedi, rafforzati, guariti, incoraggiati. Essere perdonati e sperimentare qui e ora ciò che più si avvicina alla risurrezione. Il perdono è passare dalla morte alla vita, dall’esperienza dell’angoscia e della colpa a quella della libertà e della gioia. Che questo tempio sia sempre luogo in cui ci si possa riconciliare, e sperimentare quella Grazia che ci rimette in piedi e ci dà un’altra possibilità. Sia un tempio del perdono, non solo una volta all’anno, ma sempre. E cosi, infatti, che si costruisce la pace, attraverso il perdono ricevuto e donato. Cari fratelli e care sorelle, voi avete sofferto molto a causa del terremoto, e come popolo state provando a rialzarvi e a rimettervi in piedi. Ma chi ha sofferto deve poter fare tesoro della propria sofferenza, deve comprendere che nel buio sperimentato gli è stato fatto anche il dono di capire il dolore degli altri. Voi potete custodire il dono della misericordia perché conoscete cosa significa perdere tutto, veder crollare ciò che si è costruito, lasciare ciò che vi era più caro, sentire lo strappo dell’assenza di chi si è amato. Voi potete custodire la misericordia perché avete fatto l’esperienza della miseria. Ognuno nella vita, senza per forza vivere un terremoto, può, per cosi dire, fare esperienza di un “terremoto dell’anima”, che lo mette in contatto con la propria fragilità, i propri limiti, la propria miseria. In questa esperienza si può perdere tutto, ma si può anche imparare la vera umiltà. In tali circostanze ci si può lasciar incattivire dalla vita, oppure si può imparare la mitezza. Umiltà e mitezza, allora, sono le caratteristiche di chi ha il compito di custodire e testimoniare la misericordia. C’è però un campanello d’allarme che ci dice se stiamo sbagliando strada, ed è il Vangelo di oggi a ricordarcelo (cfr Le 14,1.7-14). Gesù è invitato a pranzo a casa di un fariseo e osserva con attenzione come molti corrono a prendere i posti migliori a tavola. Questo gli dà lo spunto per raccontare una parabola che rimane valida anche per noi oggi: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te. e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cedigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto» (vv. 8-9). Troppe volte si pensa di valere in base al posto che si occupa in questo mondo. L’uomo non è il posto che detiene, ma la libertà di cui è capace e che manifesta pienamente quando occupa l’ultimo posto, o quando gli è riservato un posto sulla Croce. Il cristiano sa che la sua vita non è una carriera alla maniera di questo mondo, ma una carriera alla maniera di Cristo, che dirà di sé stesso di essere venuto per servire e non per essere servito (ctr Mc 10.45). Finché non comprenderemo che la rivoluzione del Vangelo sta tutta in questo tipo di libertà, continueremo ad assistere a guerre, violenze e ingiustizie che altro non sono che il sintomo esterno di una mancanza di libertà interiore. Lì dove non c’è libertà interiore si fanno strada l’egoismo, l’individualismo, l’interesse, la sopraffazione. Fratelli e sorelle che L’Aquila sia davvero capitale di perdono. di pace e di riconciliazione! Sappia offrire a tutti quella trasformazione che Maria canta nel Magnificat: «Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili» (Le 1.52): quella che Gesù ci ha ricordato nel Vangelo di oggi: «Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato» (Le l4.11). E proprio a Maria, da voi venerata con il titolo di Salvezza del popolo aquilano, vogliamo affidare il proposito di vivere secondo il Vangelo. La sua materna intercessione ottenga per il mondo intero il perdono e la pace”.

omelia
Papa Francesco durante l’omelia.

ore 10,00: Inizia la Santa Messa del Pontefice presso il sagrato della Basilica di Collemaggio.

messa
La Santa Messa celebrata da Papa Francesco alla Basilica di Collemaggio

ore 9,38: Il Papa, a bordo della papamobile, si reca presso la Basilica di Colle Maggio per celebrare la Santa Messa e presiedere all’apertura della Porta Santa.

collemaggio
cm
L’attesa del Papa alla Basilica di Collemaggio

ore 9,02: Il Papa arriva in piazza Duomo, accolto dal presidente della Regione, Marco Marsilio, dal sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e dal Prefetto Cinzia Teresa Torraco.  Dopo il saluto del cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell’Aquila, il papa saluta gli aquilani e in particolar modo i cari delle vittime del terremoto del 2009.

papaaaa
papa2

Il saluto di Papa Francesco:

“Cari fratelli e sorelle, buongiorno. Sono contento di trovarmi tra voi, e ringrazio il Cardinale Arcivescovo per il saluto che mi ha rivolto a nome di tutti. Insieme con voi qui presenti abbraccio con affetto tutta la città e la diocesi dell’Aquila. In questo momento di incontro con voi, in particolare con i parenti delle vittime del terremoto, voglio esprimere la mia vicinanza alle loro famiglie e all’intera vostra comunità, che con grande dignità ha affrontato le conseguenze di quel tragico evento. Anzitutto vi ringrazio per la vostra testimonianza di fede: pur nel dolore e nello smarrimento, che appartengono alla nostra fede di pellegrini, avete fissato lo sguardo in Cristo, crocifisso e risorto, che con il suo amore ha riscattato dal non-senso il dolore e la morte. E Gesù vi ha rimessi tra le braccia del Padre, che non lascia cadere invano nemmeno una lacrima, nemmeno una, ma tutte le raccoglie nel suo cuore misericordioso. In quel cuore sono scritti i nomi dei vostri cari. che sono passati dal tempo all’eternità. La comunione con loro è più Viva che mai. La morte non può spezzare l’amore, ce lo ricordo la liturgia dei defunti: “Ai tuoi fedeli, Signore, la vita non è tolta ma trasformata” (Prefazio I). Mi congratulo con voi per la cura con cui avete realizzato la Cappella della Memoria. La memoria è la forza di un popolo, e quando questa memoria è illuminata dalla fede, quel popolo non rimane prigioniero del passato, ma cammina nel presente rivolto al futuro, sempre rimanendo attaccato alle radici e facendo tesoro delle esperienze passate, buone e cattive. Voi, gente aquilana, avete dimostrato un carattere resiliente. Radicato nella vostra tradizione cristiana e civica, ha consentito di reggere l’urto del sisma e di avviare subito il lavoro coraggioso e paziente di ricostruzione. C’era tutto da ricostruire: le case, le scuole, le chiese. Ma, voi lo sapete bene, questo si fa insieme alla ricostruzione spirituale, culturale e sociale della comunità civica e di quella ecclesiale. La rinascita personale e collettiva è dono della Grazia ed è anche frutto dell’impegno di ciascuno e di tutti. E fondamentale attivare e rafforzare la collaborazione organica, in sinergia. delle istituzioni e degli organismi associativi: una concordia laboriosa, un impegno lungimirante. Nell’opera di ricostruzione, le chiese meritano un’attenzione particolare. Sono patrimonio della comunità, non solo in senso storico e culturale, anche in senso identitario. Quelle pietre sono impregnate della fede e dei valori del popolo; e i templi sono anche luoghi propulsivi della sua vita, della sua speranza. E a proposito di speranza, voglio salutare e ringraziare la delegazione del mondo carcerario abruzzese, qui presente. Anche in voi saluto un segno di speranza, perché anche nelle carceri ci sono tante, troppe vittime. Oggi qui siete segno di speranza nella ricostruzione umana e sociale. Grazie! A tutti rinnovo il mio saluto e benedico di cuore voi, le vostre famiglie e l’intera cittadinanza. Jemonnanzi!”

d

ore 8,35: Papa Francesco atterra a allo Stadio Gran Sasso.

L’AQUILA – Durerà poco più di quattro ore la visita di Papa Francesco a L’Aquila, ma avrà due momenti estremamente significativi per gli aquilani: l’incontro con chi ha perso i propri cari nel terremoto del 2009 e l’apertura della Perdonanza celestiniana.


E intanto nel capoluogo abruzzese si vivono tanta gioia e trepidazione: Francesco, arrivato intorno alle 8.30 atterrando allo Stadio Gran Sasso, si sposterà in seguito in Piazza Duomo per l’accoglienza e poi, sul Sagrato, darà il saluto ai familiari delle vittime del sisma.

E dopo la Messa delle ore 10, ci sarà il rito solenne dell’apertura della Porta Santa che il Papa compirà al termine della sua visita di questa intensa mattinata.

di Redazione ([email protected])
Condividi su FacebookCondividi su WhatsappCondividi su Twitter
Cerca tra gli articoli di Zonalocale:
Tags: papa francesco
Precedente

Snorkeling e passeggiata nell’acqua tra i resti del porto romano di Histonium

Successivo

Il presidente della Regione Marsilio e della Provincia di Chieti Menna a L’Aquila per la visita del Pontefice

Inserisci il tuo commento

Lascia il tuo messaggio di cordoglio

0 0 voti
Article Rating
Iscriviti
Login
Notificami
guest
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti

Articoli correlati

Related Posts

Progetto senza titolo 2025 05 13T210308.037 1
Scuola

Custodire il Creato: l’eredità di Papa Francesco

13 Maggio 2025
1 1
I lettori ci scrivono

Giovane vastese scrive a Papa Francesco: la risposta arriva il giorno dopo la morte del Pontefice

2 Maggio 2025
Untitled design 25
Cronaca

Papa Francesco è morto, aveva 88 anni

21 Aprile 2025
Articolo WP 2025 04 22T094535.363
Religione

La chiesa di San Giovanni Bosco di Vasto ospita un rosario in suffragio di Papa Francesco

22 Aprile 2025
Articolo WP 2024 11 04T101758.108
Religione

I bambini della parrocchia di San Timoteo di Termoli incontrano Papa Francesco in piazza San Pietro

4 Novembre 2024
Foto Osservatore Romano
Religione

Monsignor Bruno Forte presenta la nuova enciclica di Papa Francesco sull’amore del Sacro Cuore

22 Ottobre 2024

CERCHI LAVORO?

cerchi lavoro afor zl

Afor

by admin
30 Agosto 2024
0

Entra in https://aforisorse.afor.cloud/
e pubblica la tua candidatura

logo-afor

AUGURI

Untitled design 2025 06 16T102947.449

Giuseppe Lanzano e Loredana Ferri: 40 anni di matrimonio. Tanti auguri!

by Emanuele Fiore
16 Giugno 2025
0

Untitled design 2025 06 16T083533.620

Buon compleanno, Paola Raimondi!

by Emanuele Fiore
16 Giugno 2025
0

Untitled design 99

L’Itset Palizzi saluta il personale in pensione: un grazie a Di Vincenzo, Ciffolilli, Muratori e Spinelli

by Emanuele Fiore
15 Giugno 2025
0

Untitled design 60

Virginia Di Francesco compie 50 anni. Tanti auguri!

by Emanuele Fiore
15 Giugno 2025
0

TUTTI GLI AUGURI

INVIA I TUOI AUGURI

NECROLOGI

Umberto Di Filippo

by Agenzia Del Re
17 Giugno 2025
0

Alessandro Cinalli

by Redazione Zonalocale
16 Giugno 2025
0

Remo Grappasonno

by Agenzia Del Re
16 Giugno 2025
0

Ranalli Ilda

by Agenzia Del Re
15 Giugno 2025
0

TUTTI I NECROLOGI

ANNUNCI IMMOBILIARI

01 casa tre camere salesiani DSC 7090

Vendesi casa in palazzina ristrutturata, zona Salesiani

by Agenzia Casa Vasto
11 Novembre 2022
0

Pubblica i tuoi
annunci immobiliari su zonalocale.it

SCOPRI COME

VOLANTINI E OFFERTE

logo

Esempio volantino

by admin
15 Marzo 2022
0

in L'Aquila, Eventi
28 Agosto 2022
28 Agosto 2022
Emanuele FiorebyEmanuele Fiore

Papa Francesco a L’Aquila apre la Porta Santa e dà il via al Giubileo celestiniano – Foto

Dall'incontro con chi ha perso i propri cari nel terremoto del 2009 all'apertura della Perdonanza celestiniana

apre portaaa 1
La diretta eseguita da Vatican Media Live

ore 12,02: Terminano le celebrazioni. Papa Francesco lascia L’Aquila.

ore 11,45: Il Santo Padre entra con la processione liturgica all’interno del mausoleo di Santo Celestino, dove sosta per una breve preghiera.

ADVERTISEMENT
celestino
pregheira
processione

ore 11,40: Il sindaco dell’Aquila consegna al papa un ramo d’olivo con cui il Pontefice percuote tre volte la Porta Santa, che viene in seguito aperta.

aperta
apre

ore 11,38: Il suono delle trombe annuncia l’inizio del Giubileo celestiniano.

ore 11,34: Il Papa si accinge ad aprire la Porta Santa.

porta santa
porta
papa
Il papa prega davanti alla Porta Santa

ore 11,25: Il Papa celebra l’Angelus e poi impartisce la benedizione.

bene
La benedizione impartita dal Papa

ore 10,20: L’omelia di Papa Francesco:

“I Santi sono un’affascinante spiegazione del Vangelo. La loro vita è il punto di vista privilegiato da cui possiamo scorgere la buona notizia che Gesù è venuto ad annunciare, e cioè che Dio è nostro Padre e ognuno di noi è amato da Lui. Questo è il cuore del Vangelo, e Gesù è la prova di questo Amore, la sua incarnazione, il suo volto. Oggi celebriamo l’Eucaristia in un giorno speciale per questa città e per questa Chiesa: la Perdonanza Celestiniana. Qui sono custodite le reliquie del santo Papa Celestino V. Quest’uomo sembra realizzare pienamente ciò che abbiamo ascoltato nella prima Lettura: «Quanto più sei grande, tanto più fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore» (Sir 3,18). Erroneamente ricordiamo la figura di Celestino V come “colui che fece il gran rifiuto”, secondo l’espressione di Dante nella Divina Commedia; ma Celestino V non è stato l’uomo del “no”, è stato l’uomo del “si”. Infatti, non esiste altro modo di realizzare la volontà di Dio che assumendo la forza degli umili. Proprio perché sono tali, gli umili appaiono agli occhi degli uomini deboli e perdenti, ma in realtà sono i veri vincitori, perché sono gli unici che confidano completamente nel Signore e conoscono la sua volontà. È infatti «ai miti che Dio rivela i suoi segreti. […] Dagli umili egli viene glorificato» (Sir 3,19-20). Nello spirito del mondo, che è dominato dall’orgoglio, la Parola di Dio di oggi ci invita a farci umili e L’umiltà non consiste nella svalutazione di sé stessi, bensì in quel sano realismo che ci fa riconoscere le nostre potenzialità e anche le nostre miserie. A partire proprio dalle nostre miserie. l’umiltà ci fa distogliere lo sguardo da noi stessi per rivolgerlo a Dio, Colui che può tutto e ci ottiene anche quanto da soli non riusciamo ad avere. «Tutto è possibile per chi erede» (Me 9,23). La forza degli umili è il Signore, non le strategie, i mezzi umani, le logiche di questo mondo. In tal senso, Celestino V è stato un testimone coraggioso del Vangelo perché nessuna logica di potere lo ha potuto imprigionare e gestire. In lui noi ammiriamo una Chiesa libera dalle logiche mondane e pienamente testimone di quel nome di Dio che è la Misericordia. Questa è il cuore stesso del Vangelo, perché la misericordia è saperci amati nella nostra miseria. Essere credenti non significa accostarsi a un Dio oscuro e che fa paura. Ce lo ha ricordato la Lettera agli Ebrei: ««Non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile né a un fuoco ardente né a oscurità, tenebra e tempesta, né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere più a loro la parola» (12,18-19). Noi, cari fratelli e sorelle, ci siamo accostati a Gesù, il Figlio di Dio, che è la Misericordia del Padre e l’Amore che salva. L’Aquila, da secoli, mantiene vivo il dono che proprio Papa Celestino V le ha lasciato. E il privilegio di ricordare a tutti che con la misericordia, e solo con essa, la vita di ogni uomo e di ogni donna può essere vissuta con gioia. Misericordia è l’esperienza di sentirci accolti, rimessi in piedi, rafforzati, guariti, incoraggiati. Essere perdonati e sperimentare qui e ora ciò che più si avvicina alla risurrezione. Il perdono è passare dalla morte alla vita, dall’esperienza dell’angoscia e della colpa a quella della libertà e della gioia. Che questo tempio sia sempre luogo in cui ci si possa riconciliare, e sperimentare quella Grazia che ci rimette in piedi e ci dà un’altra possibilità. Sia un tempio del perdono, non solo una volta all’anno, ma sempre. E cosi, infatti, che si costruisce la pace, attraverso il perdono ricevuto e donato. Cari fratelli e care sorelle, voi avete sofferto molto a causa del terremoto, e come popolo state provando a rialzarvi e a rimettervi in piedi. Ma chi ha sofferto deve poter fare tesoro della propria sofferenza, deve comprendere che nel buio sperimentato gli è stato fatto anche il dono di capire il dolore degli altri. Voi potete custodire il dono della misericordia perché conoscete cosa significa perdere tutto, veder crollare ciò che si è costruito, lasciare ciò che vi era più caro, sentire lo strappo dell’assenza di chi si è amato. Voi potete custodire la misericordia perché avete fatto l’esperienza della miseria. Ognuno nella vita, senza per forza vivere un terremoto, può, per cosi dire, fare esperienza di un “terremoto dell’anima”, che lo mette in contatto con la propria fragilità, i propri limiti, la propria miseria. In questa esperienza si può perdere tutto, ma si può anche imparare la vera umiltà. In tali circostanze ci si può lasciar incattivire dalla vita, oppure si può imparare la mitezza. Umiltà e mitezza, allora, sono le caratteristiche di chi ha il compito di custodire e testimoniare la misericordia. C’è però un campanello d’allarme che ci dice se stiamo sbagliando strada, ed è il Vangelo di oggi a ricordarcelo (cfr Le 14,1.7-14). Gesù è invitato a pranzo a casa di un fariseo e osserva con attenzione come molti corrono a prendere i posti migliori a tavola. Questo gli dà lo spunto per raccontare una parabola che rimane valida anche per noi oggi: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te. e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cedigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto» (vv. 8-9). Troppe volte si pensa di valere in base al posto che si occupa in questo mondo. L’uomo non è il posto che detiene, ma la libertà di cui è capace e che manifesta pienamente quando occupa l’ultimo posto, o quando gli è riservato un posto sulla Croce. Il cristiano sa che la sua vita non è una carriera alla maniera di questo mondo, ma una carriera alla maniera di Cristo, che dirà di sé stesso di essere venuto per servire e non per essere servito (ctr Mc 10.45). Finché non comprenderemo che la rivoluzione del Vangelo sta tutta in questo tipo di libertà, continueremo ad assistere a guerre, violenze e ingiustizie che altro non sono che il sintomo esterno di una mancanza di libertà interiore. Lì dove non c’è libertà interiore si fanno strada l’egoismo, l’individualismo, l’interesse, la sopraffazione. Fratelli e sorelle che L’Aquila sia davvero capitale di perdono. di pace e di riconciliazione! Sappia offrire a tutti quella trasformazione che Maria canta nel Magnificat: «Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili» (Le 1.52): quella che Gesù ci ha ricordato nel Vangelo di oggi: «Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato» (Le l4.11). E proprio a Maria, da voi venerata con il titolo di Salvezza del popolo aquilano, vogliamo affidare il proposito di vivere secondo il Vangelo. La sua materna intercessione ottenga per il mondo intero il perdono e la pace”.

omelia
Papa Francesco durante l’omelia.

ore 10,00: Inizia la Santa Messa del Pontefice presso il sagrato della Basilica di Collemaggio.

messa
La Santa Messa celebrata da Papa Francesco alla Basilica di Collemaggio

ore 9,38: Il Papa, a bordo della papamobile, si reca presso la Basilica di Colle Maggio per celebrare la Santa Messa e presiedere all’apertura della Porta Santa.

collemaggio
cm
L’attesa del Papa alla Basilica di Collemaggio

ore 9,02: Il Papa arriva in piazza Duomo, accolto dal presidente della Regione, Marco Marsilio, dal sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e dal Prefetto Cinzia Teresa Torraco.  Dopo il saluto del cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell’Aquila, il papa saluta gli aquilani e in particolar modo i cari delle vittime del terremoto del 2009.

papaaaa
papa2

Il saluto di Papa Francesco:

“Cari fratelli e sorelle, buongiorno. Sono contento di trovarmi tra voi, e ringrazio il Cardinale Arcivescovo per il saluto che mi ha rivolto a nome di tutti. Insieme con voi qui presenti abbraccio con affetto tutta la città e la diocesi dell’Aquila. In questo momento di incontro con voi, in particolare con i parenti delle vittime del terremoto, voglio esprimere la mia vicinanza alle loro famiglie e all’intera vostra comunità, che con grande dignità ha affrontato le conseguenze di quel tragico evento. Anzitutto vi ringrazio per la vostra testimonianza di fede: pur nel dolore e nello smarrimento, che appartengono alla nostra fede di pellegrini, avete fissato lo sguardo in Cristo, crocifisso e risorto, che con il suo amore ha riscattato dal non-senso il dolore e la morte. E Gesù vi ha rimessi tra le braccia del Padre, che non lascia cadere invano nemmeno una lacrima, nemmeno una, ma tutte le raccoglie nel suo cuore misericordioso. In quel cuore sono scritti i nomi dei vostri cari. che sono passati dal tempo all’eternità. La comunione con loro è più Viva che mai. La morte non può spezzare l’amore, ce lo ricordo la liturgia dei defunti: “Ai tuoi fedeli, Signore, la vita non è tolta ma trasformata” (Prefazio I). Mi congratulo con voi per la cura con cui avete realizzato la Cappella della Memoria. La memoria è la forza di un popolo, e quando questa memoria è illuminata dalla fede, quel popolo non rimane prigioniero del passato, ma cammina nel presente rivolto al futuro, sempre rimanendo attaccato alle radici e facendo tesoro delle esperienze passate, buone e cattive. Voi, gente aquilana, avete dimostrato un carattere resiliente. Radicato nella vostra tradizione cristiana e civica, ha consentito di reggere l’urto del sisma e di avviare subito il lavoro coraggioso e paziente di ricostruzione. C’era tutto da ricostruire: le case, le scuole, le chiese. Ma, voi lo sapete bene, questo si fa insieme alla ricostruzione spirituale, culturale e sociale della comunità civica e di quella ecclesiale. La rinascita personale e collettiva è dono della Grazia ed è anche frutto dell’impegno di ciascuno e di tutti. E fondamentale attivare e rafforzare la collaborazione organica, in sinergia. delle istituzioni e degli organismi associativi: una concordia laboriosa, un impegno lungimirante. Nell’opera di ricostruzione, le chiese meritano un’attenzione particolare. Sono patrimonio della comunità, non solo in senso storico e culturale, anche in senso identitario. Quelle pietre sono impregnate della fede e dei valori del popolo; e i templi sono anche luoghi propulsivi della sua vita, della sua speranza. E a proposito di speranza, voglio salutare e ringraziare la delegazione del mondo carcerario abruzzese, qui presente. Anche in voi saluto un segno di speranza, perché anche nelle carceri ci sono tante, troppe vittime. Oggi qui siete segno di speranza nella ricostruzione umana e sociale. Grazie! A tutti rinnovo il mio saluto e benedico di cuore voi, le vostre famiglie e l’intera cittadinanza. Jemonnanzi!”

d

ore 8,35: Papa Francesco atterra a allo Stadio Gran Sasso.

L’AQUILA – Durerà poco più di quattro ore la visita di Papa Francesco a L’Aquila, ma avrà due momenti estremamente significativi per gli aquilani: l’incontro con chi ha perso i propri cari nel terremoto del 2009 e l’apertura della Perdonanza celestiniana.


E intanto nel capoluogo abruzzese si vivono tanta gioia e trepidazione: Francesco, arrivato intorno alle 8.30 atterrando allo Stadio Gran Sasso, si sposterà in seguito in Piazza Duomo per l’accoglienza e poi, sul Sagrato, darà il saluto ai familiari delle vittime del sisma.

E dopo la Messa delle ore 10, ci sarà il rito solenne dell’apertura della Porta Santa che il Papa compirà al termine della sua visita di questa intensa mattinata.

di Redazione ([email protected])
Condividi su FacebookCondividi su WhatsappCondividi su Twitter
Tags: papa francesco
Cerca tra gli articoli di Zonalocale:

Inserisci il tuo commento

Scrivi il tuo messaggio di cordoglio

0 0 voti
Article Rating
Iscriviti
Login
Notificami
guest
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti

Articoli correlati

Related Posts

Progetto senza titolo 2025 05 13T210308.037 1
Scuola

Custodire il Creato: l’eredità di Papa Francesco

13 Maggio 2025
1 1
I lettori ci scrivono

Giovane vastese scrive a Papa Francesco: la risposta arriva il giorno dopo la morte del Pontefice

2 Maggio 2025
Untitled design 25
Cronaca

Papa Francesco è morto, aveva 88 anni

21 Aprile 2025
Articolo WP 2025 04 22T094535.363
Religione

La chiesa di San Giovanni Bosco di Vasto ospita un rosario in suffragio di Papa Francesco

22 Aprile 2025
Articolo WP 2024 11 04T101758.108
Religione

I bambini della parrocchia di San Timoteo di Termoli incontrano Papa Francesco in piazza San Pietro

4 Novembre 2024
Foto Osservatore Romano
Religione

Monsignor Bruno Forte presenta la nuova enciclica di Papa Francesco sull’amore del Sacro Cuore

22 Ottobre 2024

CERCHI LAVORO?

cerchi lavoro afor zl

Afor

by admin
30 Agosto 2024
0

Entra in https://aforisorse.afor.cloud/
e pubblica la tua candidatura

logo-afor

AUGURI

Untitled design 2025 06 16T102947.449

Giuseppe Lanzano e Loredana Ferri: 40 anni di matrimonio. Tanti auguri!

by Emanuele Fiore
16 Giugno 2025
0

Untitled design 2025 06 16T083533.620

Buon compleanno, Paola Raimondi!

by Emanuele Fiore
16 Giugno 2025
0

Untitled design 99

L’Itset Palizzi saluta il personale in pensione: un grazie a Di Vincenzo, Ciffolilli, Muratori e Spinelli

by Emanuele Fiore
15 Giugno 2025
0

Untitled design 60

Virginia Di Francesco compie 50 anni. Tanti auguri!

by Emanuele Fiore
15 Giugno 2025
0

TUTTI GLI AUGURI

INVIA I TUOI AUGURI

NECROLOGI

Umberto Di Filippo

by Agenzia Del Re
17 Giugno 2025
0

Alessandro Cinalli

by Redazione Zonalocale
16 Giugno 2025
0

Remo Grappasonno

by Agenzia Del Re
16 Giugno 2025
0

Ranalli Ilda

by Agenzia Del Re
15 Giugno 2025
0

TUTTI I NECROLOGI

ANNUNCI IMMOBILIARI

01 casa tre camere salesiani DSC 7090

Vendesi casa in palazzina ristrutturata, zona Salesiani

by Agenzia Casa Vasto
11 Novembre 2022
0

Pubblica i tuoi
annunci immobiliari su zonalocale.it

SCOPRI COME

VOLANTINI E OFFERTE

logo

Esempio volantino

by admin
15 Marzo 2022
0

Prossimo articolo
Untitled design 2025 06 17T183438.420

Vasto piange Francesco Marinaro: celebrati oggi i funerali del 40enne

logo-zona-locale2.0-bianco

Direttore Responsabile: Emanuele Fiore

[email protected]

Via Giulio Cesare, 98 - 66054 Vasto (Ch)

Registrazione presso il tribunale di
Vasto n°134 del 20/09/2012
Iscrizione ROC (AGCOM) n°23273

Studioware editore

© Riproduzione riservata

Edizioni

VASTO

SAN SALVO

VASTESE

LANCIANO E VAL DI SANGRO

ABRUZZO

Informazioni

MISSIONE

POLITICA EDITORIALE

POLICY SULLE FONTI

LE AZIENDE INFORMANO

CONTATTI E RECLAMI

PUBBLICITÀ

INFORMATIVA SULLA PRIVACY

  • Prima pagina
  • Vasto
  • San Salvo
  • Vastese
  • Lanciano e Val di Sangro
  • Abruzzo
  • Categorie
    • Sport
    • Cronaca
    • Politica
    • Attualità
    • Musica
    • Cultura
    • Eventi
    • Personaggi
    • Ambiente
    • Curiosità
    • Editoriali
    • Economia
    • Innovazione
  • Cerca tra gli articoli

© Riproduzione riservata

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist

wpDiscuz