ORTONA . Dopo quindici anni l’Ortona Calcio è tornato nel massimo campionato regionale. Lo scorso anno il club adriatico è riuscito a imporsi ai play off di Promozione e ottenere l’obiettivo prefissato ai nastri di partenza. Nella stagione che sta per partire la società adriatica sta lavorando sodo per evitare di commettere errori e consegnare a Mr. Savini gli uomini giusti per disputare un buon campionato. Con Angelo Di Nardo, vicepresidente dell’Ortona (ex calciatore di Arezzo, Campobasso e Vasto Marina), abbiamo parlato del ritorno in Eccellenza e dei progetti futuri in seno alla società gialloverde.
Vicepresidente Di Nardo, come è nato il progetto S.S.D. Ortona Calcio?
Il progetto è nato cinque anni fa. L’attuale presidente dell’Ortona Rocco Iurisci era proprietario del Real Caldari, compagine di Prima Categoria. L’altra realtà sportiva rispondeva al nome di Virtus Ortona, retrocesso dal campionato di Promozione. Non aveva molto senso avere due squadre della stessa città in un torneo così lontano dalla tradizione del club. Quindi l’idea è nata principalmente per evitare di disperdere le forze. Iurisci ha seguito il mio consiglio, la Virtus ha voluto proseguire per la sua strada prima di lasciare la società in mano a soci che hanno portato il titolo altrove.
Poi come è andata?
Abbiamo cambiato la denominazione del Real Caldari in S.S.D. Ortona Calcio. Per me è stato un orgoglio perché mio padre in passato è stato presidente degli anni più belli, portando i colori gialloverdi nei campionati interregionali.
Al primo anno abbiamo vinto il campionato di Prima Categoria, al secondo abbiamo perso i play off con il Casalbordino. L’anno seguente c’era la corazzata Lanciano e in quello successivo la pandemia che ha interrotto tutto. Quindi una permanenza duratura in Promozione ma sempre con l’ambizione di arrivare tra le prime posizioni. L’anno scorso finalmente l’agognato obiettivo.
Ora quali sono le premesse per il ritorno in Eccellenza?
Questo traguardo è un punto di partenza, non un punto di arrivo. Ci stiamo strutturando per offrire alla città di Ortona una squadra che possa rappresentare tutto il comprensorio: San Vito, Crecchio, Canosa e tanti altri piccoli centri. Nel giro di cinque anni abbiamo compiuti passi da gigante. Ora la società conta 300 tesserati dai Piccoli Amici alla Prima Squadra. Risultati ottenuti con tanto lavoro. Abbiamo unito il settore giovanile con diversi elementi che appartenevano allo Sporting e alla Virtus. Siamo riusciti lo scorso anno a vincere il campionato Giovanissimi. Ci sono fuoriquota importanti per l’Eccellenza. Nella nostra storia non abbiamo mai militato in Serie C o in Serie B, ma abbiamo sempre lottato con Francavilla, Lanciano, Sulmona e Alba Adriatica. Al momento, quindi, ci riteniamo soddisfatti.
La squadra è stata confermata in toto a partire dal Mister.
Dopo i risultati ottenuti lo scorso anno abbiamo ritenuto giusto non snaturare la squadra. Mister Savini è stato confermato perché nella stagione precedente ha raggiunto l’obiettivo. E’ un allenatore sanguigno, che sa quello che vuole, poi dalla sua parte ha lo spogliatoio. I ragazzi lo seguono. Questo è un vantaggio importante. Per quanto riguarda la rosa, siamo contenti di annoverare diversi ortonesi. Sono tutti tifosi ancor prima di essere calciatori. Dragani, Lieti, Pompilio, Granata, tanto per citarne qualcuno. Con loro siamo riusciti a raggiungere l’Eccellenza partendo dalla Prima Categoria.
A questi negli anni abbiamo aggiunto pezzi pregiati come Di Donato, Ibrah, Milizia e D’Alonzo. Vogliamo cercare di rendere la squadra più competitiva possibile per cercare di disputare un campionato tranquillo. In questi anni abbiamo sempre puntato al vertice della classifica perché Prima Categoria e Promozione ci stavano stretti. L’Eccellenza, però, annovera squadre blasonate che vanno rispettate: L’Aquila, Giulianova, Lanciano, forse il Teramo. Per questo motivo siamo consapevoli di dover dare di più perché sono tutte compagini che alzano notevolmente il livello tecnico della categoria.
Chi parte favorito?
E’ ancora presto per dirlo. Sulla carta L’Aquila. Io sono prudente nelle valutazioni alla vigilia del campionato. Sono stato abituato a rispondere “calcio d’agosto non ti conosco”(ride ndr). Una cosa è certa: le squadre blasonate hanno un nome troppo importante per non ambire alle prime posizioni. Per esempio Giulianova è una piazza dove i giocatori vanno volentieri anche nel caso in cui dovessero guadagnare meno. Il Lanciano sembrerebbe in difficoltà per i vecchi problemi societari e per la questione relativa allo stadio. Ma non credo che farà una stagione anonima, non se lo può permettere. Poi bisogna stare attenti a quelle che potrebbero essere le rivelazioni: Torrese e Capistrello su tutte.
Il mercato dell’Ortona si può considerare chiuso?
Stiamo valutando di allungare la panchina per avere qualche doppione in più e creare quindi una sana competizione all’interno dello spogliatoio. Se si aggiunge il Teramo, siamo costretti ad intervenire. Un eventuale campionato a 20 squadre comporterebbe un maggior dispendio di energie.
Obiettivo della società da qui in avanti?
Al momento siamo una bella dirigenza. A partire da Rocco Iurisci al presidente onorario Angelo Baccile. Il consiglio direttivo con Dario Nervegna, Carlo Luciani e Alessio Tombesi. Sono davvero contento di lavorare con loro. Noi puntiamo a strutturarci per conservare la categoria e guardare al futuro con ottimismo. Ad oggi non possiamo promettere nulla, ma negli a venire non possiamo negarci l’idea di provare ad ambire a qualcosa di più grande.