LANCIANO . Più di 50 presenze in Serie C, oltre 100 gettoni nella massima serie dilettantistica. All’età di 34 anni Giulio Daleno ha deciso di appendere le scarpe al chiodo per dedicarsi a tempo pieno al ruolo di allenatore. Se lo scorso anno l’ex difensore centrale ha provato a guidare i suoi compagni dal rettangolo verde, nella stagione che sta per partire sarà responsabile direttamente dalla panchina. Il suo Lanciano 1920 ha iniziato la preparazione nella giornata di martedì 16 agosto presso San Vito Marina. Per Daleno si tratta di un ritorno in Abruzzo dopo le esperienze maturate nelle vesti di calciatore.
Mister Daleno, da calciatore hai esordito nei professionisti con la maglia del Lanciano. Sempre qui farai il debutto assoluto nelle nuove vesti di allenatore. Un segno del destino?
Sì, esattamente. Lanciano rappresenta un altro punto di partenza. Quest’anno sarà il mio primo anno da tecnico. E’ stimolante iniziare questa avventura in una piazza blasonata. E’ un ambiente che conosco bene. Qui c’è voglia di riscatto dopo le ripercussioni passate. Noi cercheremo di disputare un buon campionato e di prepararci alle sfide nel miglior modo possibile. La squadra è stata allestita in dieci giorni ma ogni elemento è stato preso in maniera ponderata. E’ un organico costruito bene in ogni reparto.
Il raduno è partito solo due giorni fa.
Siamo partiti in ritardo. Ciò comporta ovviamente tutte le difficoltà del caso. Pagheremo dazio le prime uscite di Coppa Italia a partire dalla prima contro il Sambuceto in programma domenica 20 agosto. Devo ritenermi comunque soddisfatto perché i ragazzi si sono messi a lavorare seriamente. Sono certo che dalla prima di campionato saremo già in crescita sotto l’aspetto atletico e tattico.
Che tipo di squadra sarà il Lanciano 1920?
E’ un gruppo di ragazzi che ho allestito in prima persona. La società mi ha dato carta bianca. Abbiamo pianificato una linea e siamo stati bravi nel mantenerla. Ad oggi secondo me siamo una discreta squadra con un buon potenziale. E’ inevitabile che ci voglia tempo per trovare il giusto equilibrio. Sicuramente potrà stare nella parte sinistra della classifica. Poi campo sarà il giudice supremo.
La tua idea di calcio?
Efficacia. I ragazzi in campo devono risolvere tutte le situazioni che si possono venire a creare nell’arco dei novanta minuti. Devono riuscire a capire la gestione dei momenti della partita e sapere quando bisogna aggredire e quando invece arretrare. Non sono un integralista. Si parla spesso di costruzione dal basso o di ripartenza, io sostengo che bisogna farle entrambe e nel modo giusto.
A quale allenatore ti ispiri?
Fin da giocatore ho sempre avuto un grande temperamento. Non ho dei modelli predefiniti. Ho sempre provato a rubare qualcosa da ogni tecnico che ho avuto. Posso menzionare Giacomarro o Maurizi, ma non voglio dimenticare nessuno. In ogni stagione ho provato a estrapolare ciò che sapevo sarebbe potuto servirmi negli anni a venire.

La società del Lanciano 1920 ha i suoi rappresentanti in giro per il mondo. Glen Roberts in Colorado, Pincione a New York, il d.g. Iapaoli è stato in Francia fino a pochi giorni fa. Come vi siete mossi per l’allestimento della rosa?
Il direttore generale è con noi. La proprietà è in America. Il presidente ci raggiungerà nel mese di settembre. Ma a prescindere da questo, si può lavorare benissimo anche così. Ci aggiorniamo puntualmente in videochiamata.
Come hai trovato il presidente?
Molto collaborativo. Adesso deve seguire anche la questione stadio. Questo è un problema che ci riguarda in maniera diretta. Noi non possiamo fare nulla. La proprietà dell’impianto è del Comune di Lanciano. Già lo scorso anno la struttura versava in condizioni pietose. Noi speriamo che si risolva al più presto possibile. Personalmente credo che non basti uno o due mesi come qualcuno ipotizza. Io visitato di persona il Biondi, conosco lo stato in cui versa.

Sarà disponibile per il girone di ritorno?
Magari (ride ndr). Personalmente credo di no. Mi auguro vivamente di essere smentito.