Zonaglobale è la nuova rubrica dedicata all’estero seguita dal nostro Lorenzo Scampoli, studente vastese dell’Università degli Studi Gabriele D’Annunzio di Chieti e Pescara, che quest’anno è in Finlandia per il Progetto Erasmus.
Un’occasione da non perdere per conoscere e farti conoscere il modus vivendi di questo Paese non molto lontano dal Circolo Polare Artico e, soprattutto, quanto c’è di simile e quanto di diverso tra il nostro bell’Abruzzo e un luogo con abitudini così distanti dalle nostre.
Cosa scoprirai in questa puntata?
In Italia si avvicina l’appuntamento con le elezioni politiche. Il 25 settembre 2022 si voterà per il Parlamento e nel frattempo i politici e i partiti sembrano impazziti: dibattiti molto accesi in televisione, promesse, affondi, litigi, nuove alleanze e annunci trionfalistici sui social. Querele, rivendicazioni, proposte: è iniziata la campagna elettorale che precede queste consultazioni così attese. Nell’attesa, appunto, spuntano fuori i primi sondaggi: chi vince e chi perde, chi supera la soglia di sbarramento, chi non ce la fa, ecc… E’ l’essenza della nostra democrazia, qualcuno potrebbe dire. Giusto, ma siamo sicuri che in tutte le democrazie occidentali ci sia questo ambaradan?
Chi è abituato alla nostra campagna elettorale, o magari a quella statunitense, in Finlandia non troverà nulla di simile: i ministri fanno i ministri, anche in campagna elettorale, nelle loro sedi. Non in riva al lago o alle sagre. Raramente i candidati appaiono negli show televisivi, e neanche ne producono di propri con il loro smartphone.
I brogli elettorali, mi è stato detto da un amico, sono praticamente sconosciuti. Questo anche grazie alla scheda elettorale finlandese, un vero e proprio capolavoro della semplicità: è un foglio A4 bianco, ripiegato in due parti. La parte esterna verrà vidimata con un timbro prima dell’inserimento della scheda nell’urna, la parte interna invece contiene solo un cerchio dove l’elettore scriverà con una normalissima penna biro il numero che equivale al candidato scelto.
Noi italiani siamo abituati a sentir parlare di “silenzio elettorale”, “par condicio”, “santini”, “pubblicità elettorali” solo in alcuni spazi e fasce orarie ben precise. In Finlandia, invece, la campagna elettorale sembra quasi un far west vero e proprio. Non esiste alcuna regola: le pubblicità possono essere posizionate ovunque e in tv non c’è il cronometraggio. Mi sembra però necessario precisare che fino ad oggi non ci sono mai stati abusi o problemi con l’equità dei dibattiti, praticamente mai messa in discussione.
Dopo il voto, in Italia siamo abituati alle lunghe maratone televisive e sul web. Il tradizionale stillicidio dei dati, dei numeri definitivi e non, non esiste in Finlandia. I tempi dello spoglio sono molto brevi, perché un’enorme parte dei voti viene conteggiata già durante il pomeriggio, mantenendo ovviamente la massima segretezza sui risultati.
Al termine dello spoglio i leader dei partiti si siedono tradizionalmente nello stesso spazio, generalmente nello studio televisivo del primo canale della tv pubblica, e commentano in diretta i risultati. Non mancano ovviamente accuse, frecciate e battutine, ma il tutto si svolge educatamente e in modo professionale.
Solo il giorno successivo i leader si recano nel comitato del partito, dove rilasciano una breve e sobria dichiarazione per la stampa e salutano i simpatizzanti.