Ma che strano questo Ferragosto, così diverso da quelli rutilanti degli anni prepandemia.
Saranno forse le incombenti elezioni politiche e questa mefitica campagna elettorale in cui si promette che “sarà tre volte Natale e festa tutto l’anno”, sarà la crisi climatica, saranno le prospettive socio economiche che prevedono un autunno rovente sul piano dei prezzi, delle bollette astronomiche e della stagflazione, o forse saranno le sorti di questa guerra, alla quale ci siamo già assuefatti, e la paura del possibile disastro nucleare della centrale di Zaporizhzhia, secondo le previsioni dieci volte peggiore di Chernobyl.
Insomma, è un Ferragosto che ci dà tanti grattacapi e preoccupazioni e molte famiglie non potranno più permettersi nemmeno la gita fuori porta.
Anche in Abruzzo abbiamo qualche “problemino”: pare che qualche nave da guerra e un caccia russo si aggirino nel piccolo ma strategico Adriatico, causando più di qualche preoccupazione alla nostra Marina e alle forze Usa stanziate nel Mediterraneo.
Nel nostro microscopico “particulare”, perfino Vasto è in fibrillazione a causa del Jova Beach Party: un mega concerto sulla nostra spiaggia, che tante polemiche sta suscitando.
Qualche anno fa, il Ferragosto si festeggiava con un barbecue e un cocomero, un falò serale in riva al mare e una cantata con chitarra tutti insieme. Oggi probabilmente ci vorrà un ansiolitico. E buon ferragosto a tutti.
Fabrizio Scampoli