FOSSACESIA – Il nuovo comandante della polizia locale a Fossacesia è Sebastiano Arboretti Giancristofaro. Lancianese, laureato in Giurisprudenza e abilitato alla professione forense, è stato nominato in questi giorni alla guida degli agenti della polizia municipale.
L’assegnazione dell’incarico è stato possibile con approvazione della giunta comunale di Fossacesia di una convenzione con il Comune di Loreto Aprutino, centro del Pescarese dal quale il comandante Arboretti Giancristofaro dipende, per prestare servizio per un terzo delle ore lavorative a Fossacesia.
Nella sua carriera Arboretti Giancristofaro è stato nell’Arma dei carabinieri di servizio a Roma e nella polizia locale delle città di Fermo e Vasto.
“Siamo riusciti ad avere un nuovo responsabile per i nostri agenti grazie all’intesa con il sindaco e giunta di Loreto Aprutino, che ringrazio per la sensibilità dimostrata. Con il nuovo comandante abbiamo già avuto un incontro per riorganizzare il settore – tiene a precisare il sindaco, Enrico Di Giuseppantonio -. Con lui avremo delle riunioni periodiche per stabilire le direttive da adottare sulle problematiche che ci troveremo ad affrontare e per pianificare meglio i vari servizi a cui è chiamata a far fronte la polizia locale. Nostro intento è quello di puntare alla prevenzione e alla sicurezza, quindi all’informazione e far ricorso il meno possibile alla repressione. Siamo certi che così facendo troveremo maggiore collaborazione da parte dei cittadini e gli effetti delle scelte si faranno senz’altro sentire”.
Tra le novità, il nuovo comandante ha dotato gli agenti dello spray antiaggressione, dopo aver ottenuto parere favorevole dalla giunta comunale. “La scelta non deriva da particolari criticità o situazioni riscontrate sul territorio – sottolinea l’assessore competente Giovanni Finoro – ma dal fatto che il nostro personale, che svolge servizio anche di sera, può trovarsi in situazioni nelle quali ha necessità di avere a disposizione particolari strumenti difensivi e dissuasivi che, riducendo al minimo ogni rischio per l’aggressore, permettano dall’altra parte agli agenti di salvaguardare la propria persona. In sostanza, si tratta di sicurezza sul posto di lavoro”.