CHIETI – Scegliere di studiare all’università in Abruzzo sta diventando sempre più impossibile per chi non gode di buone disponibilità economiche. È la denuncia fatta dal Coordinamento regionale Udu L’Aquila – Teramo – 360 Gradi Chieti e Pescara sulla mancata convocazione della Cru (Conferenza regione università) dal 2015.
“La legge regionale del 1994 – si legge in una nota del comitato regionale studentesco – obbliga la Regione a convocare la Cru ogni tre anni per aggiornare il piano di indirizzo del diritto allo studio, ovvero l’insieme delle regole e degli interventi che regolano le borse di studio regionali e sulla base del quale vengono redatti i bandi delle Adsu di L’Aquila, Teramo e Chieti“.
“Dal 2015 – precisa la nota – quest’organo non viene convocato, nonostante manifestazioni, solleciti scritti, telefonici e riunioni con gli esponenti politici che sono arrivati a ignorare perfino una mozione approvata nel novembre scorso in commissione al Consiglio regionale”.
“Dal 2018 chiediamo, – continuano gli studenti – come coordinamento regionale Udu L’Aquila – Teramo – 360 Gradi Chieti e Pescara, di modificare la norma sulla cosiddetta Prima immatricolazione secondo cui perdono la borsa di studio studentesse e studenti che decidono di cambiare corso di laurea.
Quest’anno, inoltre, è intervenuto il decreto nazionale che ha modificato diversi aspetti delle borse di studio e pertanto obbligatoriamente andava convocata la Cru per recepire il nuovo decreto”.
“La Regione Abruzzo – aggiunge la nota – si è mostrata un vero e proprio muro di gomma. Le Adsu di Chieti e Teramo hanno pubblicato i loro bandi qualche giorno fa, recependo alcuni aspetti del decreto nazionale (ma non l’anticipo dei tempi di pagamento delle borse di studio) senza considerare la nostra proposta sulla Prima immatricolazione, quindi diversi studenti continueranno a perdere la borsa di studio se cambiano corso di laurea.
L’Adsu dell’Aquila è invece ancora in attesa di un qualche provvedimento della Regione che dica cosa recepire del decreto nazionale e cosa no, con il risultato di essere in un tremendo ritardo nella pubblicazione del bando, che renderà difficile elaborare le graduatorie in tempo per il prossimo anno accademico. Perdura inoltre, sempre per la sede dell’Aquila, l’incertezza sulla Residenza universitaria Campomizzi per la quale dopo mesi di lotte e interlocuzioni con la politica ci saremmo aspettati una più rapida risoluzione. Ad oggi non si ha un bando per la borsa di studio, né una residenza universitaria”.
A Chieti ci sono ancora centinaia e centinaia di studenti che non hanno ricevuto la borsa di studio del passato anno accademico. A Teramo e a Chieti/Pescara non sono state ancora monetizzate le quote della mensa non fruita durante il primo lockdown, come previsto dalla legge. Intanto le sedi di Chieti/Pescara si arricchiscono di tre nuovi corsi di laurea magistrale: Ingegneria biomedica, Computational cognitive science e Psichology of well-being and performance, gli ultimi due erogati in lingua inglese.
Apprezzabile sotto l’aspetto formativo, “ma gli studenti se possono, – conclude la nota – fuggono da un quadro così desolante“.