ORTONA . Nei campi in terra battuta ci sono squadre che giocano per la sola passione sportiva, altre con il chiaro intento di scalare le categorie, e quelle come il Victoria Cross che nascondono un patrimonio storico-sociale degno di essere raccontato. Siamo in Seconda Categoria. Il presidente Giampiero Misci è un padre di famiglia: quattro figli a carico, una passione imperitura per il gioco del calcio e una spiccata sensibilità alle dinamiche sociali. Un complesso di emozioni che si traduce nel modus operandi del club. Sette anni di attività e diversi riconoscimenti ottenuti. Nella scorsa stagione il mancato appuntamento con la storia. Una finale persa contro l’Ari per il salto in Prima Categoria e un sogno Coppa Abruzzo interrotto in semifinale al cospetto di un quotato Cepagatti.
Giampiero Misci, come nasce l’idea di fondare la Victoria Cross?
“La Victoria Cross Ortona nasce esattamente nel 2015 da un’idea mia e del mio amico fraterno Pasqualino Leonelli, con il quale ho condiviso campionati di Promozione nel 1980. Volevamo creare attraverso lo sport qualcosa che ricordasse il legame di questa città con il popolo canadese. Durante la Seconda Guerra mondiale, infatti, Ortona fu denominata la Stalingrado d’Italia. Qui i tedeschi stavano facendo tabula rasa. Nel 1943 un capitano del Quebec di nome Paul Triquet riuscì con un piccolo plotone ad attutire l’avanzata nemica, in attesa che arrivassero gli alleati. Per questo motivo lo stesso militare ricevette un’onorificenza chiamata Victoria Cross: da qui appunto il nome della squadra.
Presso il cimitero comunale di San Donato sono sepolti più di 1665 canadesi ai quali siamo grati per aver difeso le vite dei nostri concittadini. I colori sociali della nostra squadra, quindi, sono necessariamente il bianco e il rosso. Nel nostro logo c’è il Maple Leaf, foglio d’acero, simbolo rappresentativo del Canada, e l’immagine della basilica di San Tommaso, patrono di Ortona”
Non solo storia. Siete stati promotori di diverse iniziative sociali.
“Sì, è vero. Tra le tante sono molto legato a quella del 2020. In piena pandemia ebbi l’idea di coinvolgere tutti i ragazzi delle scuole elementari e delle scuole medie per smuoverli dal solito cliché quotidiano. Creai un contest :”Disegna la maglia della Victoria Cross”. L’iniziativa ottenne un notevole successo con più di 100 lavori all’attivo. I vincitori del contest furono tre. Difatti abbiamo a disposizione tre maglie: una per scendere in campo, una per svolgere le sessioni di allenamento e una per le fasi di riscaldamento prepartita.
Inoltre abbiamo mostrato piena vicinanza alla famiglia Gaspari. Da circa un anno e mezzo, infatti, non si hanno più notizie del nostro concittadino Alessio. Un ufficiale di nave da crociera che non ha fatto più ritorno. Abbiamo deciso pertanto di aggiungere sulla nostra maglia: “Giustizia per Alessio” con il chiaro intento di sensibilizzare le Istituzioni.
L’ultima iniziativa risale a pochi mesi fa. Abbiamo esposto uno striscione sul nostro campo per dire no alla guerra.
Una serie di promozioni sociali che hanno portato la Prefettura di Chieti a consegnarmi una targa per l’impegno nell’affermazione dello Sport come veicolo di inclusione sociale.
Nella scorsa stagione il Victoria Cross Ortona si è imposto anche sul campo.
Sì, ed è per questo che abbiamo deciso di confermare quasi tutta la rosa. Abbiamo cambiato guida tecnica. Il nuovo allenatore è Francesco Ciampoli, personaggio storico, concittadino ortonese, ex giocatore di Serie A con le maglie di Genoa, Cagliari e Catania. Abbiamo puntellato il reparto offensivo con il tesseramento di Emanuele De Luca, un calciatore di tre categorie superiori alla nostra.
La tua squadra milita in Seconda Categoria. Eppure tanti sono i ragazzini che annoverate in rosa.
Sì, abbiamo un nugolo di elementi dal 2000 al 2002. Tutti ventenni che avevano perso voglia di giocare. Il nostro obiettivo è proprio questo: recuperare l’entusiasmo dei giovani. Spesso, infatti, dopo la Juniores i ragazzi abbandonano. Noi abbiamo creato un ambiente sano e pulito dove i nostri tesserati si calano perfettamente in questa categoria.
C’è un episodio che ti ha colpito in modo particolare?
Sì, lo scorso anno a Pescara. Partita contro il San Marco. Situazione di perfetto equilibrio fino al 90’. Al terzo minuto di recupero Alessio Bilancia si inventa il gol vittoria. L’ennesima gioia per un ragazzo di venti anni che in 3-4 partite con la Victoria Cross Ortona ha messo a segno 5-6 gol. Al termine della gara si è avvicinato il padre che fino a quel momento non conoscevo. Mi ha detto:” Grazie Presidente, perché hai ridato voglia di giocare a mio figlio che non ne voleva più sapere del calcio”. Ecco queste sono le nostre vittorie: vedere un padre emozionarsi ancora per il proprio figlio.