di Gabriele Cerulli
Da ben otto anni è lì, inutilizzato e semi abbandonato. Il Pala Histonium di Vasto Marina è ora oggetto di attenzioni particolari. Un anno e mezzo fa ci ha messo gli occhi addosso la Tennistavolo Vasto, società militante in A2 con risultati di prestigio. La richiesta di gestione dell’impianto da parte del presidente Stefano Comparelli fu accolta con pubblica soddisfazione dal sindaco Francesco Menna, il quale in conferenza stampa abbinata annunciò la nascita di un Centro federale della Fit, con sede al Pala Histonium.
Una ragione di orgoglio sportivo per la città, di immagine e di sgravio dei costi pubblici.
A distanza di un anno e mezzo in completo stand by, cos’è che manca? Probabilmente, oggi appare più adeguato chiedere cosa mancava.
Eh già. Mancava l’interessamento di personaggi più vicini all’amministrazione, pronti ad investire un milione di euro per realizzare campi di padel e servizi annessi.
Il tutto in netto contrasto con la legge (38) Spadafora del febbraio 2021. Una riforma rivoluzionaria e sottaciuta dagli stessi grillini, che dovrebbero esserne a ragion veduta orgogliosi. La 38, lontano da concetti burocratici e tecnicismi, in sostanza punta al ripristino degli impianti sportivi abbandonati ubicati probabilmente in ogni Comune italiano, attraverso forme agevolate degne dei massimi concetti espressi dai valori dello sport e del sociale. La legge prevede addirittura la possibilità da parte di una società sportiva di diventare proprietaria dell’impianto.
Premesso che un Comune sia nella piena liceità di fare concessioni anche senza indire gara d’appalto, la 38 prevede che, nel caso si dovesse invece procedere, vale come linea guida l’eventuale prima proposta presentata.
Nello specifico, quindi, quella della Tennistavolo Vasto.
Troviamo deprimente e scoraggiante assistere a balzelli di simil livello. Di fronte ad una legge che parla dalla pancia davvero di ogni singolo cittadino qualsiasi, che scandisce ed impone tempi rapidi nei vari passaggi procedurali, cosa accade?
Niente di diverso da quanto accade in Italia dal 1945 in poi.
Arrivano i capitali dei soliti noti, uno ormai padrone di mezza Vasto ed uno dal clichet di livrea mondiale e spostano gli equilibri. Sgomitano ad altezza d’uomo.
Battezzati e cresimati da amministratori che calpestano i valori dello sport, del sociale e decretati in Parlamento. Né eco, né terroristi. Semplicemente la peggiore risma della peggiore anima democristiana.