VASTO – Enrico Lo Verso porta in scena a Vasto l’adattamento teatrale del più celebre dei romanzi di Luigi Pirandello, “Uno, nessuno e centomila”.
Sarà l’Arena delle Grazie ad ospitare lo spettacolo martedì 26 luglio alle ore 21,30. Con l’interpretazione dell’attore siciliano e sotto l’adattamento e la regia di Alessandra Pizzi, andrà in scena la storia di un uomo che sceglie di mettere in discussione la propria vita, a partire da un dettaglio, minimo e insignificante.
Ed Enrico Lo Verso, a due giorni dallo spettacolo, si apre a Zonalocale.
Quanto ha in comune Enrico Lo Verso con il protagonista di Uno, Nessuno e Centomila?
Credo tanto, nel senso che quando la regista Alessandra Pizzi mi ha proposto questo testo, l’ho letto, mi è piaciuto e ho detto “lo faccio, ma avrò bisogno di un paio di mesi per le prove”, invece in sei giorni ero pronto per salire sul palco, perché probabilmente il modo di ragionare del protagonista è molto vicino al mio, ma in generale anche a tutti i siciliani: l’abitudine a spaccare il capello in quattro, a trovare tutti i vari possibili aspetti di ogni situazione. Questa è una caratteristica molto siciliana.
E infatti anche Pirandello era siciliano, ma al di là di questa similitudine ha incontrato qualche difficoltà nell’affrontare un autore così importante?
Assolutamente nessuna, è venuto tutto in modo naturale e piacevole. Una delle cose più gratificanti che incontriamo da quando portiamo in giro questo spettacolo è che molti vengono a teatro per la prima volta in vita loro e in tanti dicono che non pensavano che Pirandello potesse essere così leggero. Pensi che dei laureandi hanno presentato una tesi su Pirandello decidendo di farlo solo dopo aver visto lo spettacolo.
Il continuo sold out registrato dal vostro spettacolo è una testimonianza di quanto sia apprezzato, può entrarci il fatto che ‘Uno, nessuno e centomila’ contenga un messaggio ancora molto attuale?
In realtà, sembra che Pirandello abbia scritto questo testo spinto dall’avanzare dei social, perché in realtà parla di Facebook, Instagram, Twitter, della nostra foto di profilo, dello stato che mettiamo su What’s app… oggi sono così, io sono questo… , sembra che Pirandello lo abbia scritto proprio per discutere sui social. Quando parliamo dei grandi autori del passato pensiamo che siano solo del passato, invece sono grandi autori proprio perché hanno saputo prevedere il futuro.
Com’è il suo rapporto con il pubblico?
Ottimo. Quando tengo uno spettacolo io penso che, quella sera, quel teatro sia casa mia, e a casa mia voglio salutare gli ospiti quando arrivano. Quindi sto all’ingresso, li saluto, li ringrazio per essere venuti… esattamente come quando degli amici vengono a casa. Poi offro quello che ho da offrire e alla fine scendo dal palco e ci salutiamo.