Di Fabrizio Scampoli
Chi non ricorda i film del genere poliziottesco, che negli anni ’70 e ’80 divennero dei veri e propri cult movie, e che narravano storie noir di commissari di pubblica sicurezza quotidianamente impegnati nella lotta feroce contro la malavita organizzata? Napoli, Roma, Milano erano allora le capitali del crimine violento, dove imperversavano bande di malviventi che sparavano, spacciavano, prestavano soldi a strozzo, rapinavano e uccidevano.
Quelle pellicole, interpretate da attori del calibro di Franco Nero e Maurizio Merli, prendevano spunto dalla cronaca nera e giudiziaria di quegli anni terribili per raccontare come gli uomini di legge rischiassero quotidianamente la vita per arginare i fenomeni criminosi.
Da anni, purtroppo, anche il territorio vastese è sottoposto a una forte pressione criminale: negli anni Novanta, nella nostra città operò il lungimirante Capitano dei Carabinieri Minniti, che aveva già intuito il ruolo di Vasto in questa guerra alla malavita organizzata. Vasto avrebbe dovuto essere frontiera, luogo dove fermare l’espansione della mafia pugliese e della camorra campana. Per questo, molti ricorderanno, le Forze dell’Ordine misero in campo una strategia nuova, che prevedeva il capillare controllo del territorio: pattuglie di polizia, carabinieri, finanzieri, vigili urbani praticamente ovunque che controllavano le automobili in entrata e in uscita dal nostro territorio. Allora, questo approccio ruvido attirò, nonostante i risultati positivi, tante critiche: a molti sembrò di vivere in un territorio quasi militarizzato, dove ti poteva capitare di essere fermato e controllato anche due volte in un giorno. Adesso, quasi tutti si lamentano del dilagare della malavita, dell’usura, delle bombe carta dei racket, dei furti d’auto, delle rapine e delle violenze ormai all’ordine del giorno.
Nelle ultime settimane abbiamo registrato la rapina a mano armata alla gioielleria, in centro e in pieno giorno, e tanti altri fatti di cronaca nera: auto incendiate, spari e coltellate nella notte, continui furti di automobili, traffico di sostanze stupefacenti, episodi di violenza giovanile a Vasto Marina. Cosa fare davanti a questa situazione davvero preoccupante per una città che si vantava di essere un’isola felice?
Certamente occorre rinforzare i ranghi di polizia, carabinieri e anche dei vigili urbani, migliorando contemporaneamente il sistema di videosorveglianza. I Vastesi avvertono un profondo senso di insicurezza e si aspettano una risposta forte delle istituzioni. Di certo, anche la situazione del tribunale preoccupa non poco il territorio: il palazzo di giustizia è in pratica al collasso, la pianta organica è gravemente insufficiente e a settembre si rischia la paralisi dell’attività, in attesa dell’ormai inevitabile chiusura del gennaio 2024.
Insomma, se non si inverte la marcia, la situazione potrà solo peggiorare. E, a quel punto, non servirebbero più nemmeno quei coraggiosi commissari dei film poliziotteschi o il rude ispettore Callaghan di Clint Eastwood.