Zonaglobale è la nuova rubrica dedicata all’estero seguita dal nostro Lorenzo Scampoli, studente vastese dell’Università degli Studi Gabriele D’Annunzio di Chieti e Pescara, che quest’anno è in Finlandia per il Progetto Erasmus.
Un’occasione da non perdere per conoscere e farti conoscere il modus vivendi di questo Paese non molto lontano dal Circolo Polare Artico e, soprattutto, quanto c’è di simile e quanto di diverso tra il nostro bell’Abruzzo e un luogo con abitudini così distanti dalle nostre.
Cosa scoprirai in questa puntata?
Arrivo nella mia nuova casa. All’ingresso mi viene spiegato che lo spazio che vedo subito dopo la porta è quello dove andranno lasciate le scarpe: infatti qui, come in altri Paesi del Nord Europa o asiatici e a differenza dell’Italia, è obbligatorio camminare scalzi (anche in casa propria). Mi viene spiegato brevemente che questa consuetudine serve per proteggere il parquet e soprattutto per evitare che la terra calpestata per raggiungere la casetta venga sparsa in giro diffondendo eventuali germi e batteri. Rimpiango le comode ciabattine lasciate a Vasto, ma mi adeguo e procedo con il tour della casa.
Appena ho messo letteralmente piede nel mio cottage (mökki in finlandese), ho capito che gli abitanti di questo Paese amano ancora immergersi nella pace dei boschi e ricordare come si viveva secoli fa. Ovvero rilassandosi al mökki tra il caldo vapore della sauna (circa 100 gradi) e la fresca acqua del lago adiacente!

La qualità della vita qui è davvero molto alta e anche un occhio poco esperto può notarlo: livelli di istruzione elevatissimi, ottimo inglese a qualsiasi età, quasi ogni persona “sa il fatto suo”, natura a portata di mano e di tasca, reddito medio piuttosto alto e già a 20 anni la gran parte dei finlandesi vive in un proprio appartamento! Ed è già da questo che noto le prime differenze con l’Abruzzo e più in generale con l’Italia dove, complice soprattutto la minore disponibilità economica dei giovani, spesso costretti a cercare occupazione anche in età avanzata, la tendenza è quella di vivere nella casa paterna per molti anni.
E poi la ciliegina sulla torta. Il popolo di questo posto è “meno glaciale” di quanto tu possa pensare, anzi: le battute di un finlandese (quando c’è confidenza), sono a dir poco esilaranti. E questo mi fa sentire un po’ a casa, perché mi rievoca le serate estive con gli amici, trascorse tra tante risate sui muretti del lungomare di Vasto Marina.
Il classico cottage è una casetta di legno con non più di due camere da letto, un piccolo bagno (spesso all’esterno) e una cucina. In alcuni casi manca la luce elettrica, ma dipende dalla zona. E qui sfido qualunque abruzzese a restare per settimane senza televisore o internet… probabilmente fuggiremmo a gambe levate dopo le prime due ore! Ma una spiegazione c’è; in realtà molti dei mökki odierni altro non sono che le case in cui viveva la maggior parte dei finlandesi prima delle guerre mondiali, coltivando i campi, allevando il bestiame e pescando.
L’immancabile sauna (quanto mi mancherà al mio ritorno a Vasto!) è di solito separata dall’edificio principale ed è molto vicina al lago o al mare. Le saune dei cottage sono tutte alimentate a legna e potrai notare la netta differenza di atmosfera rispetto a quelle elettriche.

Ho avuto modo di vivere l’inizio della stagione estiva proprio in uno di questi cottage e ho capito che l’attività principale e quotidiana dei finlandesi che ne usufruiscono, e questa è senza dubbio un’abitudine che non appartiene a noi italiani, è questa celebre sauna, che viene accesa una o due volte al giorno, di solito la mattina e la sera.
Il turno in sauna viene alternato al bagno nel lago o al mare. Al termine di questo “rituale”, non mancano le classiche e gustosissime bevande alcoliche (che non saranno il nostro Montepulciano, ma sono comunque gradevoli), in inglese qui si chiamano “long drinks”, accompagnate come consuetudine da carne alla griglia, verdure varie, tartine e patate (un must nella cucina locale). Niente a che fare con i nostri arrosticini… ma nel bisogno non si può che adeguarsi!



In questa zona di notte quasi nessun cottage ha l’ingresso chiuso a chiave (anzi, spesso la porta è letteralmente spalancata), e questo mi ha colpito molto! Soprattutto alla luce dei tanti e recenti furti registrati a Vasto e nel Vastese negli ultimi tempi! Provate a chiedere a un vastese di dormire con la porta aperta…!
I confini tra le varie proprietà sono delimitati (o meglio ancora, segnalati) soltanto da qualche cespuglio sul terreno o da qualche roccia sulla riva del lago e nulla più. Inoltre, è generalmente sconsigliato avventurarsi all’aperto in caso di temporale. Per rimanere all’interno però bisogna essere persone coraggiose, non si tratta infatti del solito appartamento sempre confortevole. I cottage sono strutture molto leggere e ad ogni tuono le vibrazioni sono quasi più forti di un terremoto. Un’avventura sicuramente da provare.