CUPELLO . In queste prime settimane di luglio sono diverse le trattative di calciomercato in corso. Promesse, cifre, accordi di massima. Situazioni, in generale, che vanno a influire sulle operazioni in atto.
Giuseppe Di Francesco, volto storico della Virtus Cupello, denuncia a Zonalocale alcune realtà abruzzesi che non starebbero rispettando quei valori etici che il gioco del calcio dilettantistico dovrebbe garantire. Nei tornei di Eccellenza e Promozione, rispettivamente primo e secondo livello regionale, i giovani tra i 18 e i 23 anni vengono ingaggiati con cifre troppo elevate relativamente al contesto di riferimento.
“Il calcio dilettantistico è teoricamente di tipo promozionale, nella pratica non è proprio così – dichiara il dg rossoblù. Se ad un ragazzo di vent’anni viene offerto un rimborso di 1300-1400 euro al mese significa che stiamo incentivando il giovane a illudersi che possa vivere di calcio. In realtà lo stiamo diseducando. Se invece tutti proponessimo cifre di 300-400 euro, trasmetteremmo il giusto messaggio, ovvero che non è questa l’attività principale della sua vita. Dobbiamo far capire che se non sei un professionista, non puoi realizzarti giocando nei campionati di Eccellenza o di Promozione”.
Pertanto l’idea avanzata è quella di trovare un accordo tra le realtà territoriali per tutelare la formazione educativa dei giovani: “Come direttore generale della Virtus Cupello, considerata la presenza di quattro società limitrofe (San Salvo, Vasto Marina, Cupello e Casalbordino), propongo un incontro per creare un patto etico: un’intesa per fissare dei limiti di rimborso per i ragazzi. Non è una questione di soldi – conclude il dirigente. Un club può avere a disposizione anche 200 mila euro per costruire un organico, ma così alteriamo il messaggio promozionale del calcio dilettantistico”.