VILLA SANTA MARIA – Il convoglio ferroviario bicabina della Tua è partito questa mattina dalla stazione di Archi con a bordo il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, i vertici di Tua e altri esponenti politici. È arrivato senza intoppi fermandosi alla stazione di Villa Santa Maria come prima corsa di prova, lungo la linea ferroviaria che collega “la patria dei cuochi” con Archi. Un test che ha consentito di rivedere un mezzo sulle rotaie e di risentire, dopo circa 18 anni, il suono di un treno in movimento nel cuore dell’Abruzzo.
“Occorre, innanzitutto, ringraziare quanti tra dirigenti, tecnici e collaboratori della TUA, Regione e Comuni interessati si sono impegnati per rendere possibile questo primo step – ha esordito Marsilio – una corsa di prova che fa il paio con quella che abbiamo effettuato partendo da Lanciano, passando per Pescara, con arrivo alla stazione dell’Aquila, in attesa che Rfi realizzi la bretella di Sulmona. Intanto, oggi abbiamo dimostrato che il tragitto che attraversa questa parte dell’Abruzzo non è più un sogno”.
“C’è ancora tanto da fare – ha aggiunto – come ottenere diverse autorizzazioni e sistemare alcuni passaggi a livello per garantire sicurezza. Con molta prudenza, potremmo dire che da qui ad un anno saremo pronti per attivare il servizio turistico, anche se contiamo di farlo molto prima”.
All’arrivo della corsa di prova del convoglia di Tua erano presenti anche il sottosegretario alla presidenza con delega alle Infrastrutture, Umberto D’Annuntiis, e l’assessore con delega al Territorio, Nicola Campitelli.
Per Gianfranco Giuliante, presidente di Tua, è filato tutto liscio per la prima corsa prova pensata per testare la fattibilità di riapertura della linea ferroviaria storica Fossacesia-Archi-Castel di Sangro.
Si tratta del “cuore della tratta, quella sulla quale concentrare i paralleli progetti per una riapertura totale dell’intera linea che collega la Costa dei trabocchi ai monti abruzzesi”, ha precisato Giuliante.
“Le potenzialità della tratta Fossacesia-Archi-Castel di Sangro sono riscontrabili anche nei numeri che la stessa produce – ha aggiunto il presidente Tua – tre province coinvolte, due abruzzesi (Chieti e L’Aquila) e una molisana (Isernia), 28 comuni attraversati dalla strada ferrata e circa 1400 metri quadri interessati dalla ferrovia. Insomma, uno strumento molto interessante nell’ottica turistica della regione Abruzzo”.
“La prima parte della tratta verso Castel di Sangro – ha proseguito il presidente di Tua – è interessata da interventi tecnologici legati alla sicurezza ferroviaria, mentre l’ultima parte, in particolare il tratto che collega Ateleta a Castel di Sangro, è oggetto di un importante intervento di 14 milioni di euro che sta sarà contrattualizzato entro il 30 ottobre”.