VASTO – Lanciano e Vasto al di sopra della media regionale per numero di interventi relativi ai servizi diretti all’infanzia. È la fotografia scattata dall’Osservatorio Abruzzo che ha diffuso il 13esimo rapporto tematico. Questa volta i numeri riguardano l’offerta dei servizi degli asili nido. Sebbene i dati regionali siano inferiori alla media nazionale spiccano in Abruzzo le località della provincia di Chieti.
“Garantire il diritto all’infanzia è uno dei cardini fondamentali su cui si fonda la nostra società, si legge nel rapporto. I servizi connessi a questo diritto, primo di tutti la possibilità di frequentare gli asili nido, hanno un valore strategico per i territori. Per questo gli investimenti stanziati nel Pnrr possono rappresentare un’opportunità da cogliere”. Perché in realtà coinvolgono due facce della stessa medaglia: lo sviluppo socio-culturale del bambino e l’accesso al lavoro della madre.
“Ciò che i bambini apprendono nei primi mille giorni di vita, ovvero nella fase in cui sono più ricettivi, porrà le basi di tutto il successivo percorso scolastico – specifica -. Non va inoltre sottovalutato l’impatto in termini di costruzione di un welfare familiare moderno e un forte supporto all’occupazione femminile”.
Anche su questo dato, la regione è al di sotto della media nazionale. Nel 2020 il tasso di occupazione tra le donne abruzzesi dai 25 ai 34 anni era al 45,1% per cento. In Italia, quasi al 52 (51,9%).
Il Piano asili nido e scuole dell’infanzia per servizi di educazione e cura per la prima infanzia, previsto dal Pnrr, suggerisce interventi per un ammontare complessivo di oltre 4 miliardi e mezzo di euro. L’Abruzzo, con circa 117 milioni assegnati, si colloca al nono posto tra le regioni più finanziate.
Nonostante ciò, al 28 febbraio, data di scadenza del bando, le domande presentate non erano sufficienti a esaurire i fondi stanziati. “A oggi – precisa l’Osservatorio regionale – le risorse già assegnate a interventi specifici in Abruzzo ammontano a oltre 12 milioni di euro e serviranno per la realizzazione di otto interventi”. Costruzione, ristrutturazione, messa in sicurezza e interventi di riconversione di spazi delle scuole dell’infanzia, questi gli obiettivi del Piano.
E qui arriva la ciliegina sulla torta. A sorpresa, la provincia che ha previsto il maggior numero di interventi è quella di Chieti (5). Seguono quelle dell’Aquila (2) e del Teramano (1). Nessun intervento, almeno tra quelli per cui è già stato disposto il finanziamento, riguarderà la provincia di Pescara. L’intervento più oneroso ci sarà nel comune di Magliano De’ Marsi, in provincia dell’Aquila. Bene le città di Chieti e Teramo, ma in ogni caso, con una media al di sotto di quella italiana e della soglia stabilita in sede Ue.
In media, in Abruzzo la soglia del 33% stabilita dall’obiettivo europeo di Barcellona è raggiunta in 55 comuni su 305, vale a dire il 17,7 per cento del totale. Un dato inferiore rispetto a quello medio nazionale (23,6%) e che varia tra le diverse province.
Nonostante ciò, il servizio appare maggiormente diffuso nel Chietino e nel Teramano. In entrambi i territori, due comuni su 5 presentano un’offerta di servizi prima infanzia superiore al 33%. Tra questi, Lanciano con il 35,2% e, al secondo posto, Vasto con il 33,2 per cento.
“In linea generale, – conclude l’Osservatorio – il servizio appare infatti più diffuso sulla costa rispetto alle aree interne. I capoluoghi e le città maggiori – in linea con la tendenza nazionale – dispongono spesso di una copertura potenziale maggiore. Oltre ai già capoluoghi provinciali (tutti, eccetto Chieti, sopra il dato abruzzese), superano la media regionale Avezzano (32,7%) e le già citate Vasto e Lanciano. Mentre restano indietro Montesilvano (8%) e Francavilla al Mare (9%)”.