FRESAGRANDINARIA – Al museo contadino e delle migrazioni di Fresagrandinaria, un Progetto di integrazione Culturale tra quella che fu l’emigrazione fresana e quella che oggi è la nuova emigrazione. Viaggi ed emozioni a confronto. Il 5 giugno scorso, in occasione dell’arrivo della delegazione tedesca di Püttlingen a Fresagrandinaria per il tricentenario del pellegrinaggio a Nuova Cliternia per la festività dedicata alla Madonna Grande, sono stati presentati i risultati di un percorso formativo interculturale realizzato in sinergia tra il Comune di Fresagrandinaria, la Pro-Loco del paese e la Cooperativa L’Abbraccio con sede a Carunchio che si occupa dei progetti di accoglienza SAI in alcuni comuni del territorio del medio-alto vastese. Püttlingen è la città gemellata con Fresagrandinaria perché metà di emigrazione di molto nostri concittadini negli anni della grande ondata migratoria alla ricerca di lavoro all’ estero. Il progetto formativo, studiato ah hoc per i ragazzi del centro Sai di Fresagrandinaria, da poco inserìti nella nostra piccola comunità fresana, spiega l’Assessore Francesca Giangiacomo, ha come titolo “Percorsi E-migranti” e ha avuto l’obiettivo di promuovere una consapevolezza interculturale nei ragazzi, sia di quella che è stata la storia contadina del posto, sia della storia emigrante di Fresagrandinaria.
I partecipanti, originari del Bangladesh e della Tunisia, per dieci giorni sono stati protagonisti di un percorso storico-interculturale all’interno e all’esterno degli spazi del museo contadino e delle migrazioni del paese, attraverso il quale hanno potuto raccogliere immagini di artefatti, oggetti e usi e costumi della memoria fresana, denominandoli nella loro lingua e associandoli ai riferimenti culturali dei loro paesi di origine. Il progetto, reso possibile grazie alla collaborazione di Giulia Messere, ricercatrice in Sociologia dei Fenomeni Migratori che ha condotto i laboratori, che , dalle sua parole, racconta che “ esso ha avuto la duplice funzione di facilitare ai ragazzi la comprensione linguistica attraverso l’apprendimento per immagini e l’accostamento dei significati agli oggetti, e di permettere la conoscenza del territorio in una connessione storico-culturale tra le dimensioni umane, motivazionali, emotive e soggettive che sono presenti alla base di ogni percorso migratorio tanto nel passato dell’emigrazione italiana quanto nell’attualità delle migrazioni contemporanee”.