Da quandoDOTil token nativo diPolkadot, è balzato tra le prime 5 crypto per capitalizzazione di mercato, questa valuta rivoluzionaria ha attirato l’interesse di molti.
Si scommette sulla crescita di valore del token ma bisogna sempre tenere presente che, essendo una criptovaluta, può essere altamente volatile. DOT è stato fissato ad un numero massimo di 10 milioni di pezzi.
La piattaforma blockchain sta crescendo parecchio negli ultimi mesi grazie ai suoi due punti di forza: la scalabilità e l’interoperatività.
Grazie a questi due assi nella manica potrebbe scalzare Ethereum e, addirittura, rivoluzionare il mondo delle criptovalute DeFi.
Scopriamo meglio cos’è, come funziona il suo ecosistema facendo un rapido confronto con Ethereum. Conviene investire in Polkadot?
I punti di forza di Polkadot
Il progetto nato nel 2016 ha come obiettivo quello di superare i limiti di Ethereum grazie ad alcuni punti di forza come la scalabilità, l’iperspecializzazione e l’interoperatività.
La blockchain Polkadot è suddivisa in frammenti coordinati da una blockchain di controllo centrale: distribuisce le operazioni di calcolo alleggerendo la catena principale.
Consente l’interoperatività ovvero la possibilità per le varie blockchain di comunicare interagendo tra loro.
Tutto questo attira l’attenzione degli investitori sulla piattaforma e sul relativo token DOT che sta crescendo più di ETH, ATOM ed EOS.
Polkadot è, a tutti gli effetti, uno dei progetti meglio finanziati nella storia della blockchain.
Polkadot: come funziona l’ecosistema
La blockchain Polkadot funziona tramite due tipi di blocchi:
• Relay chain, la blockchain principale, ovvero il nucleo dell’ecosistema su cui si basa la governance, gira il token DOT, vengono finalizzate le transazioni ed avvengono i controlli di sicurezza. Il tutto eseguito tramite un meccanismo chiamato Grandpa. La piattaforma Polkadot è in grado di elaborare oltre 1.000 transazioni al secondo in base ai test del 2020;
• Parachain, numerose blockchain create dagli utenti attraverso il framework Substrate. Le parachain sono personalizzabili ed alimentano la chain principale di modo che le transazioni possano beneficiare della stessa sicurezza della Relay chain. Per creare parachain occorre vincolare dei token DOT.
Grazie a questo design, la squadra di Polkadot sostiene che le transazioni risultano sicure soltanto usando le necessarie risorse di calcolo. Nel contempo, gli utenti hanno la possibilità di costruire e personalizzare le parachain per realizzare diversi progetti.
Ethereum e Polkadot a confronto
Con Ethereum 2.0 Polkadot condivide diversi aspetti nel design e nel funzionamento della blockchain. Ad esempio, entrambe permettono di creare catene più piccole per ottimizzare le risorse e prevedono lo staking anziché il mining. Lo staking, ricordiamolo, è il sistema basato sul vincolo di certi token per mantenere la rete ben funzionante.
Polkadot vanta maggiore potenza di calcolo rispetto ad Ethereum e la creazione di parachain e bridges (ponti che consentono di interagire con altre blockchain).
Ethereum, dal canto suo, ha una maggiore applicazione e una posizione più solida rispetto a Polkadot.
Investire in Polkadot conviene?
Fare trading online sulla criptovaluta DOT potrebbe rivelarsi una strategia vincente.
La prospettiva di Polkadot è fare da anello di giunzione di varie blockchain, quindi la piattaforma è destinata a diventare estremamente utilizzabile anche da operatori orientati verso progetti DeFi.