di Fabrizio Scampoli
VASTO – Ormai manca poco più di un anno, e ci ritroveremo anche senza Tribunale. Il 31 dicembre 2023 termina la proroga e il nostro palazzo di Giustizia, insieme a tanti altri ingiustamente considerati minori, chiuderà i battenti. Una perdita grave per il nostro territorio, esposto sempre più alle infiltrazioni malavitose pugliesi e campane.
Il tribunale di Vasto infatti, come tutti sappiamo, finora ha egregiamente svolto il ruolo di cerniera tra le regioni del sud e quelle del centro nord. La chiusura comporterà per noi cittadini una serie di indiscutibili conseguenze: basti pensare che per le pratiche giudiziarie dovremo recarci a Chieti, e che le parcelle degli avvocati locali lieviteranno.
“Purtroppo non c’è molto da dire – spiega scoraggiato l‘avvocato Vittorio Melone, Presidente dei legali vastesi – perché, acquisita la proroga fino al 1 gennaio del 2024, non sta succedendo più nulla. In parlamento stanno discutendo il disegno di legge sulla nuova geografia giudiziaria che i proponenti, come la Scutella’ (prima firmataria) e poi la Grippa di Vasto e la Di Girolamo di Sulmona, ritengono possa favorire la riapertura dei nostri tribunali grazie ai nuovi requisiti più favorevoli. Purtroppo però, c’è già qualche parlamentare, come l’onorevole Alfredo Bazoli del Pd, che ha dichiarato che grazie ai nuovi requisiti e alla telematica introdotta a seguito della pandemia, si possono chiudere altri tribunali. La situazione quindi è variegata ma noi dobbiamo insistere sull’importanza del nostro tribunale e della procura di Vasto già sulla base dei precedenti requisiti relativi alla infiltrazione criminale e distanza dal tribunale accorpante. Vedremo, noi non molliamo”.
Di certo, per Vasto sarebbe un’altra grave perdita: giustizia, sanità e scuole dovrebbero essere servizi da migliorare e non da ridimensionare o chiudere. Pensiamoci tutti, sotto l’ombrellone.