VASTO . La storica Pro Vasto degli anni Settanta perde un altro tassello. Nella giornata di ieri pomeriggio all’età di 87 anni si è spento Renzo Uzzecchini, noto allenatore di calcio professionistico.
Bandiera della Sampdoria, prima da giocatore poi da responsabile del settore giovanile, il mister di Sestri Levante ha scritto pagine importanti del calcio vastese. Suo il sesto posto nel girone B di Serie C. A ricordarlo sono intervenuti alcuni giocatori dell’epoca: Alfonso De Filippis, Francesco Raimondi e Tommaso Savastio.
De Filippis:” Ho condiviso due anni con Mr. Uzzecchini. Già lo conoscevo perché mio cugino (Fernando De Filippis ndr) lo aveva avuto come allenatore in quel di Mantova e me ne parlò benissimo.
Era una persona estremamente sensibile, una qualità molto rara per i tecnici di allora. Ottimo gestore, il gruppo seguiva alla lettera i suoi suggerimenti. Quando arrivò , io avevo 22 anni.
Ricordo il primo incontro. Il mister si avvicinò e chiese alcune informazioni. In particolar modo mi disse che un buon libero doveva avere grande senso della marcatura e giocare con entrambi i piedi. Io calciavo solo con il sinistro. Allora il Mister precisò che senza quelle caratteristiche avrei fatto fatica a vedere il campo. Mi butto giù inizialmente. In realtà devo tanto a lui perché migliorai tantissimo sia sul senso della posizione in campo sia sul controllo palla con il piede destro.
Giocai tutte le partite. Una persona per bene. Conseguì una pregevole carriera calcistica maturando tra l’altro esperienze a Coverciano”.
Raimondi:” Di Mr. Uzzecchini conservo un ricordo bellissimo. Penso alla singolare passione con la quale svolgeva il suo lavoro e alla straordinaria capacità di trasmetterla a tutti i componenti della rosa.
Quando arrivò a Vasto mi tenne in seria considerazione fin da subito. Io provenivo dalla Promozione, allora un torneo molto competitivo, vi erano realtà serie del calcio abruzzese come Francavilla e Avezzano. Dopo l’esperienza con il Casoli, condivisa con Mileno, approdai in biancorosso. Mr. Uzzecchini, al contrario, scese in Abruzzo in età già avanzata.
Da giocatore aveva maturato esperienze in serie A e tutto ciò si percepiva nelle sedute di allenamento. E’ stato uno dei primi a impartire schemi, movimenti, a scendere tecnicamente nel dettaglio. La caparbietà era sicuramente il pregio più evidente: non mollava mai”.
Savastio:” Una persona eccezionale, un leader carismatico in grado di trascinare tutti dalla stessa parte.
Aveva una grande capacità di ascolto e una spiccata sensibilità verso i giovani. Riuscì ad aggregare in prima squadra diversi elementi della Berretti.
Coltivava rapporti anche con il resto dello staff, questo era importante, perché il magazziniere, per esempio, riusciva a stemperare la tensione quando il clima partita era incandescente.
Al suo arrivo la Pro Vasto venne inserita per la prima volta nel girone B. C’erano piazze importanti : Modena, Empoli, Pisa su tutte. Nonostante questo, non disdegnammo affatto, anzi ottenemmo un pregevole sesto posto in classifica. Ho un ricordo particolare di quella stagione perché assieme a Natalini facemmo da spola tra Roma e Vasto a causa del servizio militare”.