SAN SALVO – Una lotta all’ultimo voto ha caratterizzato il turno di ballottaggio svoltosi nella giornata di ieri a San Salvo tra il candidato del centrodestra Emanuela De Nicolis e quello di centrosinistra Fabio Travaglini.
Uno spoglio al cardiopalma, che fino all’ultimo minuto ha tenuto tutti con il fiato speso fino a quando, alle prime ore del nuovo giorno, il risultato è stato chiaro: De Nicolis è stata eletta nuovo sindaco di San Salvo.
Già nel corso della giornata di ieri l’andamento dell’affluenza alle urne da parte dei votanti aveva alimentato apprensione in tutt’e due gli schieramenti: quell’11,89% in meno (il 12 giugno il 69,86%, il 26 si è raggiunto il 57,97%), ovvero 964 elettori che hanno scelto di non recarsi alle urne per il ballottaggio, in una tornata elettorale in cui davvero ogni singolo voto è prezioso, poteva incidere sul risultato dell’uno o dell’altro candidato. Ma, è storicamente provato, nelle elezioni amministrative il turno di ballottaggio “nella maggior parte dei casi” richiama meno votanti del primo turno, dove in ballo ci sono le preferenze ai candidati consiglieri che toccano personalmente gli elettori.
Ma questa volta il calo di affluenza ha inciso poco sul risultato finale. Al netto delle schede bianche uscite dall’urna (83) e delle nulle (ben 184), se il 12 giugno Emanuela De Nicolis aveva ottenuto 5098 voti, pari al 47,90% delle preferenze, al ballottaggio ne ha portati a casa 5001, cioè il 51,18%, quasi confermando, per quanto concerne il numero di preferenze aggiudicatosi, il suo risultato precedente. Discorso diverso per Travaglini: il 12 giugno 4546 voti (42,71%) lo avevano lanciato verso il ballottaggio, mentre il 26 giugno 4770 voti (48,82%), ne hanno sancito la sconfitta. Detto in soldoni: 97 voti in meno rispetto al primo turno per De Nicolis e 224 in più per Travaglini.
In tutto questo quanto può entrarci il tormentone che ci ha seguiti per due settimane, ovvero quello che potremmo definire “ago della bilancia Giovanni Mariotti“? Il terzo candidato alla carica di sindaco aveva riportato al primo turno 999 voti, ovvero il 9,39% delle preferenze, che lo avevano fatto piazzare terzo nella corsa allo scranno più alto di Palazzo di Città, e dopo solo pochi giorni aveva dichiarato di lasciare liberi i suoi elettori di rivolgere la propria preferenza al candidato al ballottaggio che ritenevano più opportuno.
Curiosa l’assonanza tra i 999 voti di Mariotti e i 964 elettori che si sono recati alle urne il 12 giugno disertandole invece il 26, ma è un dato che non deve trarre in inganno. I motivi dell’incremento delle preferenze ricevute da Travaglini al ballottaggio sembrano infatti potersi giustificare con un probabile voto degli elettori che al primo turno avevano votato Mariotti.
Qualunque siano stati gli equilibri che hanno portato a questo risultato, oggi, all’indomani dell’elezione del nuovo sindaco, tiene banco un ulteriore tormentone: quello del toto-giunta. Stando ai voti ricevuti da candidati e liste, in Consiglio comunale dovrebbero sedere (con modifiche che arriveranno successivamente sulla base della composizione della futura Giunta) Tiziana Magnacca, Tony Faga, Carla Esposito, Roberto Rossi, Maria Travaglini, Claudio Mastronardi, Eugenio Spadano, Alfonso Di Toro, Giancarlo Lippis e Gianmarco Travaglini.
Per l’opposizione, invece, entreranno in consiglio Giovanni Mariotti, Fabio Travaglini, Antonio Boschetti, Emanuela Tascone, Nicola Argiró e Marika Bolognese. Restano invece fuori dai giochi due degli esponenti della precedente giunta di centrodestra che hanno dato il loro appoggio a Travaglini: Tonino Marcello e Fabio Raspa.
Insomma, mentre i seggi di San Salvo vengono smontati, sale invece ora la curiosità del totogiunta e soprattutto del totoassessori, nodo, quest’ultimo che verrà sciolto nei prossimi giorni dal neo sindaco Emanuela De Nicolis.