di Fabrizio Scampoli
SAN SALVO – Ce le ricorderemo queste elezioni amministrative, che hanno visto prevalere in tutto il Paese il partito dell’astensione, con solo quattro elettori su dieci presentarsi ai seggi per scegliere il primo cittadino attraverso il ballottaggio. Sicuramente si tratta di un segnale forte, proveniente dalla base elettorale, e che la dice lunga sul livello di fiducia nella politica e sulla partecipazione anche alle scelte di amministrazione cittadina.
In questa tornata si sono affermati molti sindaci dell’area di centro sinistra, il che ha fatto scrivere a tutti o quasi i giornali del trionfo del PD. Certamente i numeri non mentono, e quasi ovunque si sono imposti candidati dell’area progressista.
Ma ci sono delle eccezioni. Importanti, perché ci riguardano da vicino: se in Italia si sono affermati i sindaci supportati dal PD, in Abruzzo si registra una tendenza opposta, e a San Salvo ha vinto la coalizione in cui non era presente il partito di Letta.
Il che ci spinge a una prima riflessione: evidentemente il PD regionale ha perso la spinta e, forse, anche parte della base elettorale. Probabilmente, si dovrà aprire una fase di riflessione per cercare nuove politiche e leader capaci di coagulare maggiore consenso. È evaporato o quasi il Movimento 5 stelle, seguendo il destino che appare segnato a livello nazionale dalle divisioni interne.
A San Salvo si è riconfermata una coalizione di centro destra, il che vuol probabilmente dire che i cittadini che hanno votato sono abbastanza soddisfatti del lavoro svolto in precedenza e che le proposte alternative non sono state gradite. Divisioni e polemiche giudicate artificiose dai votanti e candidati con forse poco appeal non hanno convinto il popolo di centro sinistra.
A San Salvo, infatti. nonostante la forte astensione, gli elettori hanno riconfermato la linea amministrativa uscente, eleggendo sindaco Emanuela De Nicolis, che ha subito, e con lungimiranza, aperto a un’eventuale collaborazione con il competitor Travaglini e con il terzo candidato sconfitto al primo turno Mariotti.
Ce ne sarà bisogno, perché le sfide che attendono la giovane legale termolese sono diverse e ci sarà la necessità della collaborazione di tutti e di interfacciarsi anche con l’amministrazione vastese.
Al di là della querelle cittadina sull’ubicazione del forno crematorio per i defunti, vale la pena di segnalare almeno due temi fondamentali, apparsi un po’ dimenticati durante la campagna elettorale, e che invece riguardano tutto il territorio del Vastese: la variante alla SS 16 e il nuovo ospedale.
Su tali questioni, Vasto e San Salvo dovranno necessariamente condividere le scelte. Così come si dovranno modulare strategie comuni per salvare l’occupazione nelle grandi e medie aziende di Piana Sant’Angelo, e concertare efficacemente intese per una politica turistica unitaria, che renda appetibile il nostro territorio. Un carnet di sfide epocali attende Vasto e San Salvo, e sbagliare da oggi in poi non è più consentito. È l’ora dei giovani, forza e coraggio.