VASTO – Il Consiglio comunale ha deciso: il Piano di riequilibrio economico è passato con i soli voti della maggioranza. L’opposizione compatta sul fronte del No. Otto voti che fanno muro al provvedimento ideato dalla giunta Menna su obbligo della Corte dei conti. Il Comune deve individuare le modalità di rientro del disavanzo economico di “circa 18 milioni di euro” per l’opposizione e di “oltre 16” per la maggioranza. Due milioni di euro di differenza e mai posizioni così lontane.
“Un piano bislacco, mal congegnato e frutto di improvvisazione”, scrivono in una nota congiunta Guido Giangiacomo, Vincenzo Suriani, Giuseppe Soria, Antonio Monteodorisio e Francesco Prospero.
“Il Comune non ha debiti, risponde il sindaco Francesco Menna. Abbiamo un disavanzo di oltre 16 milioni di euro perché le nuove regole contabili nazionali dal 2019 obbligano gli Enti ad accantonamenti che noi abbiamo per un valore di circa 36 milioni di euro. Oltre a ciò, il segno meno proviene dal fatto che il Comune ha difficoltà a riscuotere tributi e “a recuperare una massa di crediti che il Piano di riequilibrio prevede di recuperare progressivamente con il 5 per cento annuo” fino al 2036.
Una cronicità di palazzo che la consigliera M5S, Dina Carinci, già lamentava nel 2016 di fronte all’allora giunta Lapenna chiedendo un tavolo di lavoro per capirne le ragioni, ma respinto al mittente.
“Come al solito nessun responsabile” – si legge nella nota del centrodestra -. “Nonostante gli avvertimenti della Corte dei Conti e del Collegio dei revisori, la maggioranza Menna ha distrutto la stabilità delle finanze comunali. Tutto il resto è avanspettacolo, epilogo di una triste gestione finanziaria degli ultimi sei anni”.
Dall’altra parte, la giunta Menna spera di poter recuperare maggiori crediti e/o tributi avvalendosi della nuova società di riscossione, la Credit Network & Finance di Verona, da poco insediatasi a Vasto. “Prevediamo di recuperare crediti aumentando la base imponibile Imu a partire dal 2025, stiamo valutando le proposte ricevute per la vendita dell’ex mattatoio e quella di nuovi lotti cimiteriali”, ha detto Menna, invitando tutti a un documento condiviso. “L’Ente non prevede indebitamento anche grazie ai bandi del Pnrr”, ha aggiunto.
Il piano di riequilibrio non ha però convinto neanche l’ala rosa dell’opposizione. Alessandra Cappa (prima in quota Lega, poi passata alla Buona stagione con la sua omonima, Alessandra Notaro) ha ricordato che la Corte dei conti non è un organo “sprovveduto perché parla di predissesto finanziario”.
Il punto 9 all’ordine del giorno insomma fa tremare i banchi della maggioranza e il consigliere Fdi, Vincenzo Suriani, ricorda di tenerseli ben stretti perché “potrebbero non ritrovarli”. “Attenzione ai debiti fuori bilancio che presentano criticità notevoli”, sottolinea. “Quando gli Enti si trovano in ritardo nei pagamenti e gli squilibri sono evidenti, si pignorano pure le sedie”.
“I nostri creditori devono aspettare 187 giorni per ricevere i pagamenti”, ha continuato Suriani. “E quanto dobbiamo dare agli altri Comuni sul piano dei servizi sociali che non hanno ricevuto quanto spetta loro”?
Il sindaco cerca di dimenarsi dall’incrocio infuocato dei due banchi dell’opposizione e incassa le critiche su un calendario Eventi appena presentato e bollato “a costo zero” grazie alla presenza del Terzo settore. “Per fare le opere – ha incalzato a un certo punto Menna – bisogna votare il bilancio”. “Entro luglio andrà votato”, conclude il sindaco, convinto che non sarà facile rispettare la scadenza. Conosce bene gli avversari e loro conoscono lui, pionere di una giunta additata “troppo giovane e ingenua” per i lupi della politica di palazzo.