di Gabriele Cerulli
L’apparentamento è saltato, l’accordo politico è risultato impraticabile. Il tanto sbandierato 52% del primo turno non c’è più.
Seppellito nelle more di personali acredini ultra decennali, ha conosciuto appena poche ore di presunto ricongiungimento. Fabio Travaglini deve vedersela faccia a faccia con Emanuela De Nicolis. Cinque punti e mezzo da recuperare non sono pochi, ma neppure una irticosa rapida Casolana.
La butta di nuovo su cosa intende fare per San Salvo, senza puntare su un jolly da “All in”. È andato a trattare con Giovanni Mariotti con una palla al piede, quella dei socialisti che con l’apparentamento avrebbero perso Gabriella D’Angelo. Eh sì, proprio la rappresentante del coordinatore Orazio Di Stefano. E come fai? E mettiamoci che non ancora c’è massima chiarezza sulla precisa ripartizione nominale.
Un’altra versione sostiene che con l’apparentamento salterebbe il posto in consiglio a Gabriele Marchese, primo della sua lista e non ai socialisti. Facciamo fatica a comprendere i motivi per cui la Commissione elettorale non riesca in questi casi a fare chiarezza subìto. Dunque, con quale carica il dottor Mariotti sarebbe andato a trattare?
Sballottaggio assoluto…
Sul fronte De Nicolis niente proclami, profilo professionale più che politico. L’avvocato sente l’eco della vittoria fischiare nelle orecchie. Neppure il malcontento interno sullo stra potere della Magnacca in merito alle preferenze, la turbano oltremodo.
Qualcosa del genere, d’altronde, accade anche dall’altra parte, dove si teme oltretutto la spada di Damocle del rilassamento post primo turno sui settanta candidati presentati in coalizione, oltre ai quarantaquattro di Mariotti.
Nessuno dei due contendenti ha inteso preannunciare l’eventuale squadra di governo. A sinistra competono in troppi, a destra forse meno. Tiziana Magnacca pare intenzionata a non disturbare l’inerzia del match a riguardo della sua prossima configurazione. Presidente del consiglio, assessore o consigliere? Non è detto che possa optare per la terza ipotesi per dedicarsi con anima e corpo all’obiettivo Abruzzo ‘24.
Messa così, sembra fatta per Emanuela De Nicolis, Boskov permettendo. Perché “partita finisce quando arbitro fischia tre volte”.