di Fabrizio Scampoli
E chi l’avrebbe mai detto che ci saremmo ritrovati, noi baby boomer degli anni Sessanta, yuppies e millenials delle generazioni Y, X e Z, a dover fare i conti con le bollette della luce e del gas giunte ormai a livelli insostenibili? Come noto, a causa della guerra in Ucraina (ma non solo), stiamo attraversando un periodo terribile per quanto riguarda i costi energetici e, a sentire Nomisma e il governo, ci attende un autunno “caldo” anche su questo fronte.
La benzina e il diesel ormai hanno sfondato la soglia dei due euro, e mi sovvengono le domeniche del 1973/74, quando di fronte al blocco delle forniture di petrolio arabo, nel nostro Paese si varò la cosiddetta “austerity”, che prevedeva blocco dei veicoli nelle domeniche, abbassamento dei livelli di riscaldamento, fine dei programmi tv alle 22.30, limiti di velocità, riduzione della pubblica illuminazione e spegnimento delle insegne luminose dei negozi. E adesso, almeno pare, stiamo per ripiombare nella stessa situazione: ci viene consigliato di usare la bici e di lasciare l’auto in garage, di utilizzare di meno le marce basse e di razionalizzare l’uso dell’acceleratore, di sfruttare l’auto in gruppo dividendo le spese.

Anche per quanto riguarda i costi energetici delle case, esiste già una specie di decalogo per aiutarci a razionalizzare le spese delle nostre esose bollette. I costi energetici rappresentano infatti una parte significativa del bilancio familiare: ottimizzare i consumi, ad esempio grazie ad apparecchi ad alta efficienza energetica, rende possibile incentivare il risparmio domestico e al tempo stesso eleva notevolmente il comfort abitativo. E’ possibile abbattere i consumi anche compiendo piccoli gesti quotidiani, come spegnere le luci o gli elettrodomestici quando non servono.
Dovremo fare attenzione anche all’abuso dell’impianto di riscaldamento in inverno e del climatizzatore in estate, che causa circa la metà dell’importo delle bollette di una utenza media. In molti abbiamo già sostituito le tradizionali lampadine ad incandescenza con le alogene, le fluorescenti e con quelle Led: questo comporta benefici economici ma anche ambientali, vista la maggior durata nel tempo. In tanti non sanno che gli elettrodomestici e i dispositivi elettronici consumano energia anche quando non sono in funzione: i carichi fantasma, cioè quando gli apparecchi sono in stand by, rappresentano il 6% del consumo nazionale di elettricità residenziale. Basterebbe scollegare i dispositivi elettronici non utilizzati oppure collegarli alle nuove ciabatte intelligenti, che vengono spente in caso di mancato uso.
Dovremmo tutti anche utilizzare dei termostati programmabili per regolare il riscaldamento delle nostre case e acquistare elettrodomestici di classe superiore che consentono di consumare meno. E’ possibile anche ridurre le spese di riscaldamento dell’acqua, usandone di meno, abbassando il termostato o isolando lo scaldabagno. Porte e finestre sono una fonte notevole di spreco energetico, circa il 10-15% delle fatture: sarebbe quindi necessario assicurarsi che le finestre non abbiano fessure, vetri incrinati eccetera e sostituirle o ripararle. Anche cucinare la pasta buttandola in acqua bollente e poi spegnendo il fornello, dopo aver coperto la pentola, può essere un utile espediente per risparmiare gas.
Chi non può installare impianti fotovoltaici, disponibili oggi anche per le finestre, può sfruttare l’arredamento domestico: tappeti e moquette aiutano a risparmiare energia, oltre a dare un tocco in più al design di arredo. Fino a non troppi anni fa, nelle nostre case coloniche o di paese, si usavano i camini: chi ce l’ha in appartamento è davvero fortunato: rende accogliente l’ambiente, riscalda e… può essere perfino usato per cucinare allo spiedo, alla coppa, alla griglia o sotto la cenere. Così l’austerity autunnale incombente avrà un sapore d’antan e magari risulterà più sopportabile.