SAN SALVO – Un errore nella ripartizione dei seggi? E’ questo l’argomento principe di oggi a San Salvo, dove ha iniziato a circolare la notizia che in caso di vittoria dello schieramento di centrodestra, ovvero di Emanuela De Nicolis, Giovanni Mariotti otterrebbe uno scranno in Consiglio mentre, se trionfasse Fabio Travaglini, il candidato arrivato terzo alle amministrative del 12 giugno resterebbe tagliato fuori dai giochi. E’ sorta però proprio in giornata un’altra tesi, che si appella al metodo D’Hondt.
Infatti il metodo D’Hondt, metodo matematico per l’attribuzione dei seggi nei sistemi elettorali che utilizzano il sistema proporzionale, prevede che si divida il totale dei voti di ogni lista per 1, 2, 3, 4, 5… fino al numero di seggi da assegnare nel collegio, e che quindi si assegnino i seggi disponibili in base ai risultati in ordine decrescente. Applicato ai risultati delle ammnistrative di San Salvo, il metodo D’Hondt, che ripartisce sulle liste e non sulla somma delle liste, definirebbe come errore contare come cifra elettorale la somma delle liste di Giovanni Mariotti. In base a questo metodo, insomma, Mariotti non rientrerebbe in consiglio perché il seggio andrebbe, come cifra elettorale, a Tonino Marcello. Analizzando ancor più a fondo la situazione sansalvese, ne viene fuori che, per entrare in consiglio con un rappresentante, alla coalizione di Mariotti sia indispensabile un apparentamento con Travaglini: in questo caso, sperando in un suo eventuale premio di maggioranza, e solo per 3 voti, riuscirebbe a rosicchiare un seggio al PSI.
Sostenitore di quest’ultima tesi è Fabio Travaglini, il quale inoltre, contattato da noi, sottolinea di essere al lavoro “per capire come allargare la coalizione”.
Di idea opposta è invece la candidata Emanuela De Nicolis, che proprio in giornata ha escluso ogni ipotesi di apparentamento, e che non concordando con la tesi del suo avversario ha ribadito a Zonalocale che “Mariotti entrerà in consiglio, anche senza apparentamento, solo se vince il centrodestra”. La situazione sarebbe quindi questa: Mariotti entrerebbe in Consiglio comunale in ogni caso se vincesse De Nicolis, mentre in caso di vittoria di Travaglini avrebbe uno scranno a Palazzo di Città solo se tra i due c’è stato precedentemente un apparentamento.
Un nodo non da poco da sciogliere, insomma, mentre si attende che una delle due tesi venga rivestita da ufficialità, in quanto potrebbe decretare le sorti del ballottaggio alle porte.