LANCIANO – Una pietra miliare della cultura abruzzese ci ha lasciato oggi. L’etnologo, saggista e studioso del folklore Emiliano Giancristofaro si è spento questa mattina all’ospedale di Lanciano all’età di 84 anni.
Il professore, è stato negli anni sessanta tra i fondatori della prima sezione abruzzese di Italia Nostra (di cui divenne presidente regionale dal 1994 al 2003). Assieme a Beniamino Rosati e altri intellettuali locali, condusse l’opposizione popolare all’insediamento dell’industria petrolchimica in Val di Sangro e la battaglia per la salvaguardia della Abbazia di San Giovanni in Venere.
Dal 1963 al 2000 ha diretto la Rivista Abruzzese. Tra il 1972 e il 1994 è stato anche direttore editoriale della casa editrice Rocco Carabba, della cui rinascita era stato promotore. Ha donato il materiale audiovisivo sul folklore abruzzese raccolto in anni di ricerche alla Biblioteca Comunale di Lanciano. Ha curato, con Ireneo Bellotta, gli Scritti rari di Alfonso Maria Di Nola, usciti in due volumi per la collana «Quaderni di Rivista Abruzzese» (Lanciano 2000-2004).
Nel 2005, assieme a Sergio Marchionne (Fiat) e Renato Rossi (Sixty), ha ottenuto il riconoscimento speciale di “Fedeltà al Lavoro e al Progresso” dalla Camera di Commercio di Chieti. È Deputato di Storia Patria negli Abruzzi.
Dagli anni ’80 fino ai primi 2000 ha realizzato diverse puntate di 29 min l’una per il rotocalco “Le voci del Silenzio”, per l’emittente TVQ di Pescara, in cui presentava varie inchieste in loco sulle varie tradizioni popolari abruzzesi, con interviste e rare riprese dei riti sacri; le puntate ammontano a oltre un centinaio, inoltre Giancristofaro registrò anche dei cd con delle canzoni popolari di contadine analfabete e racconti. Il prezioso materiale è stato consegnato dallo stesso Giancristofaro alla biblioteca comunale di Lanciano.
Alla famiglia vanno le più sincere condoglianze della redazione di Zonalocale.