E’ il giorno del voto per tutti gli elettori chiamati alle urne per scegliere gli amministratori comunali (a questo link i nomi di tutti i candidati dei Comuni di Ortona, San Salvo e Atessa) e per esprimere la loro opinione in merito a cinque referendum sulla giustizia (a questo link tutte le informazioni riguardanti i cinque quesiti) .
Con gli occhi puntati sui Comuni più grandi del nostro territorio, Ortona (22098 aventi diritto al voto), San Salvo (16920 aventi diritto al voto) e Atessa (11090 aventi diritto al voto), ricordiamo di seguito gli orari e le modalità con cui è possibile votare.
AMMINISTRATIVE
Si vota solo oggi dalle 7 alle 23, dunque non in due giorni come successo nelle ultime tornate elettorali, e lo spoglio avverrà domani, alle 14. Zonalocalelo seguirà per voi da San Salvo a partire dalle ore 14 con dirette, interviste e aggiornamenti in tempo reale.
Per Ortona e San Salvo, se uno dei candidati non raggiunge la maggioranza assoluta, cioè il 50 per cento + 1 degli aventi diritti al voto, il 26 giugno si andrà al ballottaggio tra i due sfidanti che avranno ottenuto il maggior numero di consensi.
Per essere ammessi a votare, bisogna andare al seggio muniti di uno di questi documenti: la carta d’identità o un altro documento di identificazione provvisto di fotografia rilasciato dalla pubblica amministrazione; la tessera di riconoscimento rilasciata dall’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia, purché corredata di fotografia e convalidata da un Comando militare; oppure la tessera di riconoscimento rilasciata di un ordine professionale: anche in quest’ultimo caso è necessario che ci sia la foto.
E se proprio ci si dimentica di portarlo è sufficiente che l’elettore sia riconosciuto da uno dei membri del seggio che ne attesti l’identità o da un altro elettore, noto al seggio e provvisto di documento di riconoscimento. Infine, c’è un altro modo: è possibile dimostrare la propria identità anche con la ricevuta della richiesta di rilascio della carta d’identità elettronica, in quanto munita della fotografia del titolare e dei relativi dati anagrafici.
Oltre al documento di riconoscimento, è necessario avere con sé la tessera elettorale, che prova la regolare iscrizione nelle liste elettorali del comune di residenza. Consente di esercitare il diritto di voto in occasione di ogni elezione o referendum fino a un massimo di 18 consultazioni, corrispondenti agli spazi dove viene apposto il bollo della sezione elettorale. Se questi ultimi sono esauriti, bisogna chiedere all’ufficio elettorale del proprio comune una nuova tessera elettorale.
Per San Salvo e Ortona (Comuni al di sopra dei 15 mila abitanti) è valido il voto disgiunto, cioè si può votare un candidato sindaco e, allo stesso tempo, un consigliere oppure il simbolo di una lista opposta. Per Atessa, invece, vince il candidato che ha ottenuto più consensi e non è ammesso il voto disgiunto. In tutti e tre i Comuni è ammessa la preferenza di genere, vale a dire è possibile esprimere due voti della stessa lista purché i candidati consiglieri siano di sesso opposto.
Vista la concomitanza con i referendum abrogativi sulla giustizia, è possibile rifiutare una o più schede prima di entrare nell’urna.
REFERENDUM
I cittadini italiani aventi diritto al voto sono chiamati solo oggi, dalle 7 alle 23, a esprimere la loro opinione in merito a cinque referendum sulla giustizia. I quesiti sono abrogativi, cioè intendono cancellare leggi o alcune parti di norme già in vigore.
I referendum abrogativi di questa tornata sono tutti relativi al settore giustizia, proposti dai partiti della Lega e Radicali italiani e dichiarati ammissibili dalla Corte costituzionale il 16 febbraio scorso.
Si potrà votare solo nella giornata di domenica dalle 7 alle 23 e possono farlo i cittadini iscritti nelle liste elettorali che hanno compiuto il diciottesimo anno di età entro il 12 giugno 2022.
Per gli italiani residenti all’estero in via permanente o provvisoria, la legge consente il voto per corrispondenza o la richiesta al Consolato entro un limite temporale, scaduto ad aprile.
Se si barra la casella del Sì vuol dire che l’elettore intende abolire la normativa in atto mentre se s’indica il No allora il votante esprime la volontà di lasciare la legge in vigore. I referendum si ritengono validi se si raggiunge il quorum di votanti pari al 50 per cento più uno.
Ciascun referendum ha un colore diverso.
Il quesito 1, di colore rosso, chiede di abolire la parte della legge Severino che vieta di candidare (pena decadenza automatica) parlamentari, componenti del governo, consiglieri regionali, sindaci e amministratori locali in caso di sentenze definitive di condanna per delitti non colposi;
Il quesito 2, di colore arancione, chiede di cancellare per la custodia cautelare la motivazione della reiterazione del reato. Adesso, prima del processo penale, il giudice per le indagini preliminari può disporre il fermo (in carcere o ai domiciliari) per evitare che l’indagato ripeta il presunto reato.
Il quesito 3, di colore giallo, intende cancellare il cambio di funzione tra i magistrati. Per la legge in vigore, è possibile che in un processo il magistrato abbia una funzione giudicante (terzietà del giudice) e in un altro funzione requirente (pubblico ministero, accusa).
Il quesito 4, di colore grigio, vuole introdurre membri laici (docenti universitari e avvocati) nel Consiglio direttivo della Cassazione e in quelli giudiziari (distretti di Corte d’Appello) per valutare l’operato dei magistrati, ora esclusi da una legge del 2006.
Il quesito 5, di colore verde, intende abrogare l’obbligo per un magistrato di raccogliere da 25 a 50 firme per candidarsi al Consiglio superiore della magistratura (Csm).
Infine, per stabilire il quorum necessario, si calcolerà la popolazione italiana risultante al 31 dicembre 2021, cioé 51 milioni 533 mila 195 (compresi i residenti all’estero) aventi diritto al voto, di cui 26 milioni 493 mila 922 donne e 25 milioni 039 mila 273 uomini.