SAN SALVO – Si è concluso il viaggio d’istruzione in provincia di Bari degli studenti del triennio del liceo scientifico dell’Omnicomprensivo Mattioli-D’Acquisto di San Salvo e dei docenti accompagnatori Cespites, Rossi, Vizzarri e Gambuto. Lo fa sapere in una nota l’istituto.
Oltre a scoprire le bellezze paesaggistiche, architettoniche e storiche delle città pugliesi di Monopoli, Giovinazzo, Gravina di Puglia, Castellana Grotte e Alberobello, gli studenti hanno potuto scoprire due start up aziendali di notevole importanza nel contesto produttivo dell’innovazione e dell’economia circolare. Infatti, ha destato vivo interesse la visita all’azienda di produzione di pomodori, cetrioli, fragole e piante aromatiche con tecnica idroponica. Per colture idroponiche o senza suolo o fuori suolo s’intendono quelle tecniche di coltivazione attuate in assenza del comune terreno agrario. Queste coltivazioni comprendono una vasta gamma di sistemi, in ambiente protetto, in cui il rifornimento d’acqua ed elementi nutritivi, indispensabili per la crescita e sviluppo delle piante, avviene attraverso la somministrazione di una soluzione d’acqua e nutrienti disciolti in essa senza utilizzo di pesticidi. Si ottengono così prodotti salutari con raccolti possibili per quasi un intero anno solare.
“L’agricoltura verticale sta entrando a far parte delle pratiche agricole innovative che si diffonderanno ancor di più nel prossimo futuro – dice Nicandro Gambuto, docente di scienze del liceo – perché comporta un risparmio di suolo, di acqua, un controllo ottimale delle coltivazioni in ambiente protetto e la produzione di alimenti genuini. Il cambiamento climatico e la richiesta esponenziale di cibo mondiale farà decollare questo modo di produzione che tra l’altro richiede la presenza di figure professionali altamente specializzate”.
Altra azienda green, visitata dalla scuola, è quella specializzata nella produzione di un’alga, la spirulina, per fini alimentari e definita dalla Fao il cibo del futuro. La produzione della spirulina naturale bio permette di sviluppare prodotti derivati come pasta, miele e integratori completi a base di alghe.
Alimenti vegetali ad alto contenuto di proteine, amminoacidi essenziali, minerali e vitamine. “Intendo organizzare entro l’anno 2022 un convegno con il mio istituto – conclude Gambuto- per far conoscere sul territorio questo nuovo modo di coltivare. Coinvolgendo istituzioni e imprenditori locali si potrebbero creare nuove prospettive occupazionali di grande interesse con la formazione di personale specialistico”.