VASTO – L’appello di sindaci dei piccoli paesi del Vastese a Jovanotti perché visiti i loro luoghi, ha colpito il professor Guido Brunetti, psicoterapeuta e autore di numerosi libri sulla mente e i comportamenti umani. “L’ardore e l’entusiasmo di questi amministratori – scrive in una nota – è tale da invocare l’intercessione del presidente della provincia nel perorare la loro nobile causa. E’ verosimile che le tante persone anziane che popolano questi centri si chiederanno chi sia la persona in oggetto. Jovanotti è un cantante. Ma i sindaci sono entusiasti ed eccitati e parlano di questo rapper come un essere capace addirittura di rivitalizzare il territorio e di generare una ventata di vita per la nostra popolazione. Insomma, una persona dotata di poteri taumaturgici”.
“Escludendo che egli possa tenere concerti in ogni singolo borgo, ci chiediamo che cosa dovrebbe fare. Probabilmente, andare in processione” nelle vie del piccolo paese scortato dal sindaco che bellamente indossa la fascia , mentre dalle finestre alcune nonnine osservano, chiedendosi il senso e il perché di questa passerella. Alcuni l’hanno definita un’idea surreale e bizzarra”.
“L’idea di invitare un cantante – afferma Brunetti – a visitare i piccoli centri del Vastese mostra che non ci sono limiti al potere e alla fantasia della mente umana. E’ la ricerca di una forma di sublimazione. Il bisogno inconscio dell’ego verso figure di gratificazione.
I piccoli centri da anni- aggiunge Brunetti- attraversano una profonda crisi caratterizzata da: spopolamento, indebolimento strutturale, depauperamento demografico, riduzione dei servizi, chiusura degli esercizi commerciali, taglio dei fondi. I giovani emigrano e restano gli anziani. Chiudono le edicole, le scuole e le piccole botteghe. I borghi sono stati cacciati nell’oblio, ridotti alla marginalità e all’immobilismo. Essi continuano ad esistere in una specie di sopravvivenza antropologica. La complessa molteplicità di questi fattori crea effetti dannosi di natura psicologica, esistenziale, sociale e morale. Se aggiungiamo anche le conseguenze drammatiche prodotte dalla pandemia e dalle guerre, la condizione delle popolazioni appare complicata. Viviamo in un mondo alla rovescia, dove bene e male, egoismo ed altruismo, ignoranza e cultura vengono capovolti con esiti dannosi e parossistici”.
“Per noi – conclude il professor Brunetti – i piccoli centri rivestono una grande importanza perché ancora custodiscono valori e principi che hanno accompagnato l’umanità per secoli, un patrimonio culturale di valore inestimabile. La grande sfida dei sindaci deve essere quella di individuare modelli in linea con le peculiarità del luogo, riscoprendone la dimensione umana, sociale e morale. E’ auspicabile che intorno a questi difficili e drammatici problemi si apra un fecondo e serio dibattito”.