PESCARA – Anche quest’anno Possibile Abruzzo scende in piazza e aderisce all’Abruzzo Pride 2022, con rinnovata determinazione dopo due anni lontani dalle marce che nelle ultime edizioni hanno davvero inondato le nostre città. Lo comunica in una nota il movimento regionale LGBTIQ+.
“Porteremo con orgoglio la bandiera Rainbow, simbolo di uguaglianza, e sfileremo accanto a tutte le realtà del territorio che condividono con Possibile la richiesta di una società più inclusiva, all’interno della quale ogni cittadin? ha uguali diritti, tutele e libertà”, spiega il portavoce Gianmarco Capogna. “Il Pride rappresenta in Abruzzo, come ogni anno, un’importante occasione per diffondere capillarmente nei territori – soprattutto nelle province – la consapevolezza che quello all’identità e all’autodeterminazione è un diritto da rivendicare senza passi indietro, senza compromessi“. “Chiediamo da sempre veri matrimoni ugualitari, una legge contro l’omobitransfobia, la misoginia e l’abilismo, un superamento della legge 164/82 – precisa la nota -, norma obsoleta che patologizza le persone trans* – e il divieto, anche in Italia, delle terapie di
conversione dell’orientamento sessuale, pratiche disumane a cui lo Stato deve opporsi con la chiarezza di chi non concede spazi all’intolleranza. Per questo scenderemo in piazza al fianco di Pride Abruzzo: per contribuire al messaggio di lotta per l’uguaglianza che da sempre portiamo avanti, come abbiamo fatto lo scorso anno e continueremo a fare finché non otterremo una società in cui la dignità umana non sia più negata da una classe politica che ha smesso di prendersi cura della comunità”, dichiara Possibile Abruzzo.
“Non abbiamo registrato avanzamenti sul piano dei diritti e delle libertà che anzi continuano ad essere messi in forte discussione dagli ambienti ultraconservatori, come abbiamo visto anche con la vicenda del Ddl Zan. Dobbiamo riprendere una lotta a tutti i livelli e in questo senso i Comuni possono fare davvero tanto. Per questo motivo abbiamo proposto diverse mozioni che riguardano l’adozione dell’Alias per le persone trans*, l’intitolazione di spazi pubblici a personaggi del movimento e una presa di posizione contro le terapie di conversione per dare seguito alla mobilitazione lanciata nel 2020, che ha già raccolto quasi 19 mila sottoscrizioni su All Out”, conclude la nota di Capogna, componente del comitato scientifico di Possibile Abruzzo e portavoce della campagna tematica LGBTIQ+.