PESCARA – Continua a crescere il numero di persone bisognose che il Banco alimentare dell’Abruzzo supporta. E continua a crescere l’attività di recupero e distribuzione di cibo nella nostra regione. È quanto emerge dal bilancio 2021 presentato dal presidente Antonio Dionisio all’assemblea dei soci, che si è tenuta nella sede a Pescara, nel corso della quale si è provveduto anche al rinnovo delle cariche statutarie: Antonio Dionisio è stato confermato alla guida dell’associazione per i prossimi tre anni, affiancato da un consiglio direttivo composto da Cesare Ciamarone, Michele Ianniello, Mauro Morelli e Paolo Spadaccini.
Sempre maggiori modalità operative, capacità di risposta al bisogno, accompagnamento alle tante realtà che fanno affidamento al Banco alimentare, come dialogo con le istituzioni e con i donatori privati e pubblici, sono stati gli argomenti al centro dell’incontro. “Progetti nuovi – si legge nella nota – che avranno sempre come scopo ultimo quello di perseguire la nostra mission: lotta allo spreco alimentare e riduzione della povertà, aiutando chi aiuta.
Per quanto riguarda i numeri, nel 2021 in Abruzzo sono state assistite più di 33 mila persone, con un incremento del 2,52 per cento rispetto all’anno precedente attraverso una rete di 183 enti convenzionati (188 nel 2020). Nel dettaglio, sono più di 13 mila gli assistiti a Pescara e provincia con 75 enti convenzionati. La provincia di Chieti e città è seconda, con più di 10 mila e 500 bisognosi con 63 enti a disposizione, segue Teramo e provincia con 4 mila e 736 assistiti con 27 enti, e quasi 4 mila e 500 nella provincia e città dell’Aquila con 18 enti.
In termini di cibo distribuito, sono stati donati più di 2 milioni di chilogrammi di prodotti, con un incremento del 13,22 per cento. A Chieti e provincia ne sono arrivati 785 mila, il restante suddiviso nelle altre province.
Il cibo distribuito proviene per il 52,30 per cento dall’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), l’ente che gestisce i programmi nazionali ed europei di assistenza agli indigenti, il 20,60 per cento recuperato dall’industria agroalimentare e il 15,44 per cento dal progetto Siticibo (Servizio di recupero dei prodotti freschi in alcuni punti vendita, che nel 2021 ha fatto registrare un incremento del 40 per cento) e dalla grande distribuzione organizzata, l’8,60 per cento dalla Giornata nazionale della colletta alimentare di fine novembre, il 2,68 per cento dall’ortofrutticolo e lo 0,39 per cento da altre fonti.
Le attività sono realizzate da uno staff coordinato dal direttore Cosimo Trivisani e composto da sette dipendenti, insieme all’apporto insostituibile di quarantuno volontari, conclude la nota.