VASTO – Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) è l’occasione giusta per mettere mano alle scuole nazionali. Da sempre gli istituti italiani soffrono di una carenza strutturale sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo. Quelli esistenti sono edifici nati nell’era fascista, post Costituzione o negli anni ’70-’80-’90, poco importa. Fatto sta che allo stato attuale si presentano vecchi e decadenti. Solai che crollano (come il caso di Pescara di qualche anno fa ma anche di altri più recenti), numero di classi che non contiene in alcun modo quello degli iscritti, mancanza di spazi per attività laboratoriali. Scuole dell’entroterra che si riuniscono in omnicomprensivi, per i più fortunati, o pluriclassi per gli alunni più esigui di primarie e secondarie di primo grado. Insomma, una questione tutta squisitamente politica. E quindi anche economica. Non trascurabile se si considera, (e bisogna farlo) la capillarità territoriale, vale a dire l’estensione del patrimonio edilizio scolastico nel Belpaese.
Secondo i dati del ministero dell’Istruzione relativi all’anno scolastico 2018/19, circa l’84 per cento dei comuni italiani ha almeno un edificio scolastico statale attivo sul proprio territorio. Facendo due conti con il dato complessivo di 7904 Comuni presenti sul suolo nazionale (ultimo rilevamento, 20 febbraio 2021), la coperta del Pnrr comincia a sfilacciarsi e parte la corsa al gomitolo.
Nella giungla di questi dati, l’Abruzzo si attesta al di sotto dell’80 per cento, con un dato superiore solo a Molise, Liguria e Piemonte.
Si tratta di una questione importante per le aree interne del paese, ovvero i territori da cui è più difficile raggiungere i servizi. Se si isolano i comuni periferici e ultraperiferici – fanno sapere dal Ministero -, cioé quelli distanti almeno quaranta minuti dal polo di servizi più vicino, la quota dei Comuni che hanno almeno un edificio scolastico scende al 75 per cento per l’Italia e al 61% per l’Abruzzo.
Il secondo aspetto da valutare è invece la dimensione del patrimonio di edilizia scolastica in rapporto ai minori residenti. In media in Italia sono circa 13 i metri quadri di plessi scolastici comunali e statali rispetto agli abitanti tra i 3 e i 14 anni. L’Abruzzo si colloca sotto la media (10,82 mq). Si tratta di un dato che peraltro è molto variegato rispetto alle diverse aree geografiche.
Partendo dai capoluoghi, Teramo e Pescara sono quelli con l’estensione maggiore del patrimonio edilizio scolastico per minore. In entrambi, i metri quadri per residente 3-14 anni superano quota 17. In doppia cifra anche Chieti (11,87 mq). Più distanziata L’Aquila, con 8,93 mq. Tra i comuni sopra i 30 mila abitanti si segnalano Montesilvano (4,52 mq), Avezzano (5,94 mq), Vasto (13,18 mq) e Lanciano (8,6 mq).
Snocciolando questi dati, si possono allora comprendere meglio gli interventi di competenza delle province. In quella di Chieti, limitatamente all’area Vasto-San Salvo, oltre a quelli già annunciati da Zonalocale, sono previsti a Vasto lavori di adeguamento del sistema antincendio all’Istituto di istruzione superiore Enrico Mattei per un importo di oltre 342 mila euro, rifacimento impermeabilizzazione e pavimentazione del campo polivalente sulla copertura dell’autorimessa dei vigili del fuoco e adeguamento della pista d’atletica del liceo classico Pantini-Pudente con un costo di 200 mila euro. Lavori di rifacimento della pavimentazione della palestra e impermeabilizzazione della copertura pure all’istituto tecnico statale economico tecnologico Filippo Palizzi per un importo di 250 mila euro, con i sei milioni previsti per l’adeguamento sismico. Efficientamento energetico e adeguamento normativo involucro edilizio della rampa disabili e impermeabilizzazione della copertura del Polo liceale Mattioli per 150 mila euro.
Infine, l’intervento più corposo va a San Salvo, alla scuola primaria Ripalta, per adeguamento sismico, impiantistico, antincendio, eliminazione barriere architettoniche e messa in sicurezza di elementi non strutturali, connettività di rete per un importo complessivo di un milione e 500 mila euro.