ORTONA – L’ambizione dell’Ater di Chieti è oggi quella di migliorare sempre più il rapporto qualitativo dei servizi resi. Lo fa sapere in una nota Giuseppe Oleandro, segretario generale del Sunia Abruzzo Molise.
L’azienda Ater di Chieti gestisce 2356 alloggi, occupati da 3512 inquilini. “Un significativo e importante patrimonio abitativo pubblico – spiega Oleandro – che il legislatore immaginava di amministrare attraverso le Ater (Azienda territoriale per l’edilizia residenziale), quando ha trasformato gli Istituti autonomi case popolari (Iacp) con una gestione attenta degli utenti che andrebbero assistiti nell’adempimento delle procedure previste dai contratti di locazione, dai regolamenti e dalle disposizioni di legge”.
“Nel rispetto di tali reciproci obblighi – prosegue – alcuni inquilini delle Ater di via della Libertà di Ortona, stanchi di non ricevere alcuna risposta ai loro quesiti si sono rivolti al nostro sindacato per far valere i loro diritti in un’ottica di trasparenza.
Tutto scaturisce da una lettera che gli inquilini hanno ricevuto i primi giorni del mese di marzo scorso, con la quale l’Ater di Chieti comunicava il ricalcolo del canone di locazione”.
“Nella comunicazione, – specifica – si faceva riferimento alla delibera dell’11 febbraio 2022, del cda dell’Ater di Chieti, con la quale si era proceduto a rimodulare i canoni locativi, così come previsti nel nuovo accordo territoriale sottoscritto tre anni prima, e precisamente in data 28 febbraio 2019, dalle organizzazioni maggiormente rappresentative dei proprietari e degli inquilini (tra le quali, il Sunia). Gli inquilini si sono visti così diminuire notevolmente il canone di locazione. Infatti, nello stesso atto dell’Ater, il canone di locazione è risultato significativamente diminuito (con medie di oltre 100 euro mensili) rispetto a quanto gli inquilini hanno continuato a pagare anche dopo l’entrata in vigore del nuovo accordo e fino a tutto l’anno 2021″.
“Non si capisce per quale motivo, l’Ater ha provveduto a far decorrere l’applicazione dei nuovi importi a far data dal 1 gennaio di quest’anno. Ciò significa che per circa tre anni gli inquilini hanno pagato un canone maggiorato rispetto a quanto dovuto. Per tali ragioni, si sono rivolti al nostro sindacato per chiedere chiarimenti in merito al ricalcolo del canone di locazione”, conclude Oleandro.