VASTO – Sentenza di assoluzione perché il fatto non costituisce reato. Così la corte d’Appello del tribunale dell’Aquila ha assolto Stefano Moretti, consigliere comunale di Monteodorisio, condannato nel 2018 in primo grado dal tribunale di Vasto, per il reato di diffamazione a mezzo stampa. La Corte presieduta da Maria Gabriella Tascone gli ha riconosciuto il diritto di critica politica come scriminante. Si chiude così uno dei due processi nei quali Moretti era stato riconosciuto colpevole di diffamazione nei confronti del consigliere regionale Pietro Smargiassi del Movimento 5 stelle.
“Si tratta di una condanna non gravosa,” – specifica il legale di difesa, Marisa Berarducci – non è stata comminata una pena ma un’ammenda simbolica di 1500 euro”.
“Lui ha sempre dichiarato di non avere soldi”, replica il consigliere regionale Pietro Smargiassi, assistito dall’avvocato Guido Torricella. “In verità non sapevo di questa assoluzione, ha aggiunto Smargiassi. Per noi, la questione si sarebbe chiusa con una dichiarazione di scuse sugli stessi canali utilizzati da Moretti. Prendo atto della sentenza e dico, a questo punto, che non c’è alcun limite sui social: si può offendere e fare di tutto”, chiosa l’esponente del Movimento 5 stelle.
“In questo processo – continua l’avvocato di difesa Berarducci – avevamo un capo d’imputazione abbastanza articolato nel quale erano stati descritti tutti i video che il mio assistito aveva diffuso sul web. Una gran bella vittoria – ha aggiunto – arrivata dopo un rito abbreviato cominciato davanti al gup di Vasto”.
“Sono soddisfatto per questa sentenza, ha detto Moretti. Per me si è trattato solo di una questione politica, ma sono contento perché ritengo di aver detto la verità”. La sentenza giunge in un momento in cui l’altro processo, la cui sentenza di primo grado ha condannato Moretti sempre per diffamazione, è in attesa di udienza di discussione, insieme con il terzo procedimento, stavolta a firma di Gianluca Castaldi. “Se calcoliamo i tempi normali di attesa della Corte – spiega l’avvocato Berarducci – ci vorrà ancora un anno per la sentenza di secondo grado, ma noi auspichiamo che quest’assoluzione possa fare da precedente alle altre”. “La critica fa parte dell’agone politico – aggiunge Moretti – a me è successo di ricevere insulti, ma non ho mai pensato di sporgere denuncia”.
“Sono abituato agli insulti e agli attacchi, conclude Smargiassi. So che non avrei avuto né giustizia né soddisfazione personale, al di là dell’offesa alla mia persona. Ecco perché ho lasciato tutto in mano al mio avvocato e non ero a conoscenza di questa sentenza”.