LANCIANO – Nel consiglio comunale del 29 aprile scorso, si è discusso di pedonalizzazione e riapertura del tratto di Corso Trento e Trieste che incrocia Viale delle Rose. L’intervento dell’assessore, Paolo Bomba, “ci ha lasciato più che perplessi”, comunica Stefano Luciani, coordinatore Europa Verde Frentania. “Ha parlato di file chilometriche nelle ore di punta dalla rotonda di via Ferro di Cavallo, all’incrocio di via Dalmazia con il Corso: come si fa a creare una fila chilometrica in 500 metri?” chiede Luciani. L’assessore ha parlato anche “di criticità su quel tratto, dovute all’assenza di manutenzione del manto stradale, che presenta degli avvallamenti dovuti alle radici degli alberi. Si interverrà – prosegue – anche con l’abbattimento delle palme ormai secche”. Per la sistemazione dell’area, “il Comune ha preventivato una spesa di ben 86mila euro, afferma il coordinatore. E’ bene fare delle riflessioni a questo punto e alcune domande al sindaco Filippo Paolini. Sicuramente nelle ore di punta di tutte le città, alcune strade soffrono più di altre, ma la soluzione non è quella di facilitare il passaggio delle auto, ma quello di scoraggiarlo, in modo che il cittadino cominci a valutare soluzioni alternative a Via Dalmazia, in questo caso, o a muoversi con altri mezzi o a piedi. La soluzione di riaprire anche viale delle Rose – continua – farà aumentare il traffico su quel tratto senza ottenere miglioramenti”, anzi, durante le ore di punta, le auto si bloccano anche con i viali e il corso aperti. “Considerare chilometrici 500 metri – aggiunge – è la chiara dimostrazione della percezione che ha la maggior parte dei cittadini in merito al traffico: ormai tutti abbiamo l’abitudine di arrivare all’ultimo minuto e soprattutto 50 metri, non 500, ci sembrano chilometri. “Bisogna lavorare, suggerisce Luciani – sulle nostre abitudini, non incentivando delle pratiche sbagliate. Abbiamo calcolato che nelle ore di punta scegliendo un itinerario differente, non passando quindi per via Dalmazia, si risparmiano diversi minuti di macchina. “Come cittadini – conclude – pretendiamo risposte a domande sui tempi di attesa nelle ore di punta, sulla qualità dell’aria e se esistono strade alternative”.