ATESSA – “Hanno appena festeggiato il 1 maggio ma la settimana che comincia per i lavoratori impegnati nelle pulizie dell’impianto Stellantis di Atessa è carica di preoccupazione per il futuro. I 92 dipendenti impegnati nell’appalto dovranno infatti aumentare ulteriormente il ricorso alla cassa integrazione perchè Stellantis ha nuovamente tagliato le ore”, a sostenerlo in un comunicato è Elena Zanola, Segretaria Generale Filcams Cgil Chieti.
“Questi lavoratori – continua Zanola – che si occupano di pulire e sanificare l’immenso impianto di val di sangro, sono impegnati in attività sia di pulizia civile, sia di pulizie tecniche industriali. Già a marzo 2021, in piena pandemia, Stellantis, appena preso possesso dello stabilimento di Atessa, aveva imposto un ridimensionamento del 50% dell’attività e oggi il taglio continua.
Cosa succederà quando termineranno gli ammortizzatori sociali concessi e previsti alla legislazione vigente? I rischi per la tenuta dell’occupazione sono molto alti onsiderando che molti dei lavoratori hanno anche contratti di lavoro part time con
retribuzioni dunque già ridotte e compresse dal carovita che sta galoppando negli ultimi mesi.
Nei giorni scorsi si sono svolte le assemblee dei lavoratori di Atlas, azienda che ha in affidamento l’appalto da diversi anni, e oltre al timore per il futuro, è forte l’amarezza per una decisione che dimostra la precisa volontà di ignorare il peggioramento netto degli
standard di servizio e di sicurezza che queste decisioni comportano.
Sottolineiamo infatti che le attività svolte da questi lavoratori sono strategiche per il mantenimento di standard di igiene ma anche di sicurezza del lavoro, perchè fondamentali per garantire l’incolumità, l’integrità e il benessere di tutti i lavoratori impegnati nella produzione e dopo un anno dall’inizio della “cura Stellantis” le condizioni in cui versano lo stabilimento e gli impianti sono inaccettabili.
Ovviamente, con una buona dose di ipocrisia, le attività di pulizia che sono ormai considerate superflue, ritornano invece necessarie solo in occasione di importanti visite della dirigenza, come quelle che si prevedono per i prossimi giorni.
A ciò si aggiungono le continue incertezze sul futuro dello stesso stabilimento che lavora a singhiozzo e nel quale i continui fermi produttivi vengono ormai comunicati con poche ore di preavviso, con effetti sempre più importanti sul reddito dei lavoratori dato il massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali. IN questo contesto nel quale non c’è chiarezza sulle strategie del nuovo gruppo, è necessario tenere conto anche della situazione di tutti i lavoratori impegnati negli appalti di questo gigante industriale, che trascina nella
sua difficile situazione anche centinaia di lavoratori “indiretti”.
Come Filcams Cgil Chieti denunciamo quindi con forza la situazione e chiediamo un’immediata inversione di rotta.
È necessario che su questi temi si apra un ragionamento più complessivo che vede coinvolta, oltre all’azienda affidataria dell’appalto, anche l’azienda committente e le istituzioni territoriali viste le pesanti possibili ricadute sulla condizione di numerosi cittadini
e delle loro famiglie”.