Puntata 1 – LE OBBLIGAZIONI
Dopo aver visto cosa significa investire e cosa sono gli strumenti finanziari nel precedente articolo che potete trovare linkando qui, cominciamo con LE OBBLIGAZIONI la carrellata degli oggetti che possiamo acquistare sul mercato.
Comprare un’obbligazione significa prestare i soldi a qualcuno.
E poi?
Perché dovrei farlo?
Il meccanismo è il seguente: Tizio ha bisogno di soldi, lo fa sapere in giro per vedere se ci sono persone che glieli prestano e, per invogliarle, gli promette di restituirgliene di più dopo un certo tempo prefissato.
In questo modo Tizio ottiene il vantaggio di avere subito i soldi e Caio, che glieli presta, ha il vantaggio di riaverli con un regalino aggiuntivo in denaro come “premio fedeltà”.
Se a Caio sta bene il regalino promesso, sottoscriverà un contratto con Tizio, il quale si obbligherà a restituirgli i soldi prestati in un giorno ben preciso stabilito prima.
Facciamo un esempio: siamo al 15 di aprile, mio figlio Stefano ha bisogno di 1.000 euro perché vuole andare in vacanza ma non li ha, allora li chiede a noi familiari. Per invogliarci, ci promette che quando avrà lo stipendio del 10 maggio ci restituirà 1.100 euro anziché 1000, quindi con 100 euro in più di premio fedeltà.
A lui conviene perché ottiene i soldi prima dello stipendio ma conviene anche a noi perché ci guadagniamo 100 euro.
Bene, quindi tecnicamente cosa è accaduto?
Mio figlio ha emesso un’obbligazione con tasso d’interesse del 10% e scadenza 10 maggio.
Io l’ho acquistata per un importo di 400 euro e avrò a scadenza 440 euro.
Mia figlia Beatrice invece ne ha preso 600 euro, pertanto a scadenza ne avrà 660.
Oltre a me, chi può emettere obbligazioni con tanto di contratto scritto e regolamentato?
1. GLI STATI
2. LE BANCHE
3. LE SOCIETà
4. GLI ENTI PUBBLICI
Quando l’obbligazione viene emessa da uno Stato, questa si chiama TITOLO DI STATO.
In Italia i titoli di Stato più conosciuti sono i BOT e i BTP. Cambiano per la durata e per il meccanismo con cui ti fanno il regalino.
Il BTP, dato che può durare anche 30 anni, te ne dà un po’ alla volta, ogni 6 mesi.
In Germania il corrispondente del BTP è il BUND, invece in America ci sta il TREASURY.
Quando l’obbligazione è emessa da una banca, si dice bancaria e quando viene emessa da una società, si dice societaria, o corporate. Facile.
Le obbligazioni sono tutte uguali? A cosa devo fare attenzione?
Ci sta un elemento importantissimo da valutare quando presto i soldi a qualcuno, quale?
La risposta è un’altra domanda: E’ SICURO CHE I SOLDI CHE HO PRESTATO MI VERRANNO RESTITUITI?
Da che dipende?
Uno degli elementi per valutare un’obbligazione è la reputazione del debitore.
Se il debitore una volta non ha restituito i soldi, allora ha una cattiva reputazione. Se invece è stato sempre impeccabile, allora ha una buona reputazione. Anche uno Stato che sta in cattive acque non mi convince perché se fallisce, i soldi sicuramente non me li darà indietro.
Anche una banca potrebbe non restituirmi i soldi se le cose le vanno male.
Come mi posso regolare?
Ebbene, esistono LE PAGELLE. Mi vado a guardare le reputazioni di questi soggetti, i cosiddetti RATING.
VI sono società che stilano reputazioni, come ad esempio Standard & Poor’s, Moody’s, ecc.
I voti vanno da AAA che è il massimo ottenibile e D che è il minimo, titolo “spazzatura” si dice.
Se chi emette il titolo ha reputazione D, questo è costretto ad offrire un tasso d’interesse molto alto per invogliare l’investitore all’acquisto, visto il rischio che si assume.
Invece se la reputazione è AAA, allora l’interesse probabilmente sarà basso perché è basso il rischio.
In sintesi:
Quando compro un’obbligazione, come elementi principali per la scelta guardo: il tasso d’interesse, la scadenza, l’emittente, la sua reputazione, il meccanismo di erogazione degli interessi.
Faccio un ultimo esempio e chiudo:
Mio figlio Stefano mi ha offerto un tasso d’interesse del 10%.
Il tasso è molto alto rispetto al mercato perché lui ha reputazione D.
Tutte le volte che gli presto i soldi non ho mai rivisto un euro, se ci fosse zeta avrebbe zeta.
Ossequi.
Carmela Minelli, consulente finanziario
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