VASTO – Un tampone positivo in farmacia, un’unica chiamata dalla Asl, un secondo tampone positivo dopo una settimana… e poi inizia l’odissea per scoprire quando rieffettuare il tampone e come procedere dopo l’esito positivo.
Ad affrontare le difficoltà è stato il giornalista di Vasto Stefano Suriani, che ha fatto tre dosi di vaccino e che fortunatamente non ha riportato sintomi dovuti al contagio da Covid. Stefano si è trovato nella situazione in cui sono incappate migliaia di persone.
“Domenica 20 marzo ho fatto il tampone in una farmacia di Vasto – racconta a Zonalocale il collega Suriani – e sono risultato positivo. Immediatamente il farmacista mi ha chiesto di fornirgli il tesserino sanitario e un numero di telefono per poter essere rintracciato. Il giorno dopo, lunedì 21, alle 13 mi hanno telefonato dalla Asl. Io ovviamente ero a casa. Mi hanno chiesto come si sentivo, se avevo febbre, poi hanno aperto la mia scheda. Dopo tutte le raccomandazioni del caso mi hanno detto che, avendo fatto di domenica il tampone risultato positivo, la domenica successiva avrei dovuto ripeterlo. Domenica 27 ho quindi effettuato un nuovo tampone ed è risultato ancora positivo. Cosa dovevo fare a quel punto?”.
E qui comincia il problema per Stefano, che ha preso in mano il cellulare ed ha inziato a telefonare.
Innanzitutto alla guardia medica: “Mi hanno risposto che ‘forse’ dovevo ripetere il tampone dopo una settimana. Allora ho chiamato vari ambulatori medici e farmacie. Mi ha anche telefonato un’amica dicendomi che aveva avuto lo stesso problema e che a lei la Asl aveva detto di ripetere il tampone dopo due giorni dall’ultimo positivo. Ma la salvezza è arrivata il 28 mattina quando, dopo aver chiamato la Asl per la centesima volta, finalmente mi è stato detto che, dopo il secondo esito positivo, potevo ripetere il tampone ogni volta che volevo. E così ho fatto. Il 28 sera mi sono tolto lo sfizio: mi sono giocato 15 euro ma finalmente ho avuto un tampone negativo”.
Ma la riflessione di Stefano arriva immediata: “In una settimana non ho avuto neanche una telefonata dalla Asl! Se io fossi stato un vecchietto che vive da solo, senza internet e senza parenti o amici disposti ad aiutarmi, sarei rimasto lì, senza che mi contattassero, per chi sa quanto tempo. Potevo anche morire in casa senza che nessuno sapesse niente”.
E non finisce qui. Perché una volta ottenuto un tampone negativo “mi è arrivato immediatamente per mail un green pass valevole per 48 ore. Io ho comunicato subito al mio datore di lavoro la mia negatività e ora la Asl dovrebbe sbloccarmi il green pass. E spero che accada al più presto perché altrimenti circolerei illegalmente nonostante io sia negativo. Quindi non giustifico ma inizio a capire perché alcune persone comprano il tampone in farmacia e procedono con il ‘fai da te‘: perché se dichiari di essere positivo, ti devi preparare ad affrontare per giorni una vera e propria Odissea”.