VASTO – Ottantasei alberi “da tagliare lungo la pista ciclabile di Vasto Marina per garantire la sicurezza di frequentatori e abitazioni vicine”. È quanto si legge nella sezione Ambiente del sito del Comune di Vasto.
Una notizia che ha suscitato la contrarietà degli ambientalisti, a cominciare dal WWf che solo ieri ha diffidato il Comune per la regolarità della procedura avviata. E ora una seconda diffida è arrivata dalle associazioni vastesi Arci, Italia Nostra, Forum civico ecologista Il Foce e Gruppo Fratino Vasto.
“Non siamo contrari a prescindere al taglio degli alberi: se un albero è evidentemente pericolante e quindi pericoloso per l’incolumità pubblica, è ovvio che va tagliato – ha dichiarato a Zonalocale Nicholas Tomeo, del Forum civico ecologista Il Foce – ma siamo contrari ad una procedura estremamente frettolosa che non tiene conto della stabilità reale dell’albero. Perché la procedura che il Comune di Vasto ha utilizzato si basa solo sull’osservazione, in inglese ‘visual tree assessment’, ovvero una presa di visione dell’albero, mentre noi chiediamo che vengano utilizzate tutte le procedure scientificamente testate che vadano a verificare se l’albero è davvero pericolante o meno. Ma soprattutto, rispetto agli 86 pioppi della pista ciclabile, sottolineamo che intervenendo con un abbattimento così massiccio su quell’area, verrebbero modificati fortemente il paesaggio e l’assetto naturalistico stesso dell’area che, voglio ricordare, è sia riserva naturale regionale che SIC (sito d’importanza comunitaria). Per questo è necessario procedere con la procedura VIncA (valutazione d’incidenza ambientale), che però non è stata effettuata in maniera regolare, perché è stata pubblicata solo ed esclusivamente nella sezione Ambiente del sito del Comune di Vasto, mentre la procedura legale vuole che le comunicazioni ufficiali vadano fatte attraverso l‘Albo pretorio, in modo che associazioni, cittadini o altri enti possano presentare eventuali osservazioni. Di conseguenza noi abbiamo diffidato il Comune perché la procedura seguita è illegittima“.
Ma non finisce qui, perché le rimostranze non riguardano solo le modalità di comunicazione seguite: “Voglio ricordare – continua Nicholas Tomeo – che in questo periodo il regolamento di gestione del verde pubblico e privato sospende gli interventi di potatura e abbattimento degli alberi perché è tempo di nidificazione, quindi agire ora consiste in un’ulteriore violazione delle norme europee. Purtroppo nel nostro Comune molte cose si fanno ‘in amicizia’, ma invece bisogna tornare a stabilire delle regole certe che valgano per tutti: per gli enti privati, per i singoli cittadini ma anche per l’ente pubblico, comunale, che deve obbligatoriamente rispettare le norme di riferimento. E’ una questione di procedure e le procedure vanno rispettate e se ciò non accade si è in una posizione ‘contra legem’, fuori dalle norme”.
La querelle tra Comune e associazioni ambientalistiche non comincia certo oggi. Già a inizio febbraio 2022 era nata una protesta per l’abbattimento di due esemplari di pini secolari alti fino a 15 metri in via San Nicola, all’interno di un’area di proprietà dell’Opera Salesiana, e ancor prima, nel giugno del 2020, per alcuni pini che avevano subito la stessa sorte in via Ritucci Chinni, nel quartiere San Paolo.