VASTO – Nella giornata di sabato si è svolto un flash-mob a Punta Aderci per dire No alle trivelle in Adriatico, contro le politiche fossili del Governo. A Vasto ci sono state le adesioni di Legambiente, WWF Zona Frentana e Costa Teatina, Arci, Italia Nostra e Cai. A livello nazionale, quarantaquattro sigle tra associazioni, comitati e movimenti hanno sottoscritto un documento che è stato inviato all’Esecutivo e si sono ritrovati ieri in tutta Italia per manifestare.
Nel documento spiegano le loro motivazioni e le proposte tra cui quella di esprimere, in sede UE e in particolare nel Parlamento Europeo, una netta contrarietà all’introduzione di gas e nucleare tra quelle considerabili fonti verdi. Il Ministero della Transizione Ecologica sta infatti valutando interventi legati a circa 50 centrali a gas fossile per 20.000 MW di nuova potenza distribuita, parte di un piano da 30 miliardi di euro consistente in più di 115 interventi infrastrutturali del gas fossile. Oltre a rispolverare pericolose e velleitarie ricette energetiche, come il nucleare.
“L’Italia sta sbagliando strada. Per uscire dal carbone, il nostro Paese non ha bisogno né di nuove centrali a gas fossile né del nucleare, ma di accelerare lo sviluppo delle fonti rinnovabili” – si legge nel comunicato – “Anni di battaglie per salvare il NOSTRO mare Adriatico dalle trivellazioni rischiano oggi di essere vanificate. Questi scenari spettrali sono stati sepolti e devono rimare sotto terra. Le nuove istanze petrolifere potrebbero riguardare sia il mare che la terra ferma è per questo molto pericoloso per l’ambiente ma anche per l’economia turistica e agricola. Il flash-mob a Punta Aderci delle Associazioni, nel luogo simbolo della bellezza della nostra costa, per dire che non si torna indietro. Il Nostro Mare non si tocca”.