SAN SALVO – Il tribunale del riesame de L’Aquila ha rimesso in libertà L.D.I., salvanese di 43 anni che era stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari dallo scorso lunedì 24 gennaio nell’ambito dell’operazione Blue Marine III, condotta dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza di Chieti e coordinata dalla Procura distrettuale de L’Aquila. L’operazione era sfociata in 20 arresti (18 in carcere e 2 ai domiciliari) nei confronti di presunti appartenenti a una organizzazione criminale, composta prevalentemente da soggetti di etnia albanese, dedita al traffico di sostanze stupefacenti con canali di approvvigionamento in Calabria, Emilia Romagna, Puglia e Abruzzo e ad attività estorsive – condotte anche mediante l’utilizzo di forme violente e con l’ausilio delle armi – operante nell’area del Vastese e in particolare a San Salvo e a Vasto.
L.D.I. era stato arrestato e condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari con l’accusa in concorso del reato di “produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti”, in particolare perché secondo l’accusa avrebbe fornito l’autovettura per il trasporto di droga.
Ieri si è celebrata l’udienza dinanzi al tribunale de L’Aquila, sezione riesame. I giudici del riesame (presidente Ciro Riviezzo, giudice Baldovino de Sensi e giudice relatore Niccolò Guasconi) accogliendo la richiesta dell’avvocato Antonello Cerella, difensore di L.D.I., il quale si è sempre dichiarato innocente, al termine della camera di consiglio hanno annullato l’ordinanza del 7 gennaio scorso con cui il gip aveva applicato nei confronti di L.D.I. la misura cautelare degli arresti domiciliari, ordinando l’immediata liberazione del 43enne, che ha così potuto riacquistare la completa libertà.
«Non sono stati ritenuti sussistenti – ha commentato l’avvocato Cerella – i gravi indizi di colpevolezza che avevano giustificato l’applicazione della misura custodiale».