“La bruttissima notizia della avvenuta prematura scomparsa dell’arch. Valerio Ursini, il padre tecnico della Via Verde della Provincia di Chieti ci ha lasciato addolorati ed interdetti e pone un ulteriore grave fardello sulle spalle di chi ne dovrà completare l’opera, ancora in corso”, si legge in una nota di Edmondo Laudazi de Il Nuovo Faro di Vasto.
“Ad oggi, numerose sono le criticità esistenti e che rischiano di rimanere irrisolte, ancora per lungo tempo.
Le vogliamo ricordare – per quello che concerne il nostro territorio vastese – dettagliandole partendo da Nord.
– La tratta che parte dal confine di Casalbordino e che attraversa la Riserva Regionale di Punta Aderci, è stata realizzata in parte sul vecchio tracciato ferroviario dismesso ed in parte sulla viabilità rurale esistente, scegliendo una pavimentazione delicata, brecciata e non conglomerata, per ragioni ambientali. Sarebbe stato meglio evitare l’attraversamento della zona protetta, dove staziona una selvaggina pericolosa per il transito dei pedoni e dei ciclisti. Tale viabilità è inoltre utilizzata, in promiscuo con le biciclette, dai mezzi agricoli e dalle vetture dei proprietari dei terreni circostanti per le coltivazioni e dalle attività ippiche di un esistente maneggio, risultando di consistenza fragile, di larghezza insufficiente e pericolosa. Occorrerà reintervenire presto sulla pavimentazione, sulla eventuale recinzione del tracciato ciclabile e sull’ allargamento dei percorsi , ove non si rendesse necessario modificare il tracciato verso Torre Sinello.
– La tratta che esce dalla Riserva Naturale di Punta Aderci e si immette nella Zona industriale portuale era stata, pensata con l’utilizzo promiscuo della viabilità dell’Arap e della strada provinciale Vignola-Punta Penna. Un miscuglio assurdo di biciclette e di camion, interferente perfino con l’ingresso del Porto: compresa la irrealizzabilità del progetto, dopo tanti anni, risulta sia stato deciso il nuovo tracciato ma non risultano ancora coperti i relativi costi. Persino i due milioni di euro concessi dal Ministero dell’Ambiente al Comune di Vasto non sono stati ancora assurdamente utilizzati per fare interventi a sostegno del percorso e dormono da circa 8 anni .
– La tratta che dalla vecchia Stazione ferroviaria di Piazza Fiume a Vasto Marina, dovrebbe ricollegarsi con la pista già esistente a Vasto Marina lido, ha appena definito il tracciato di raccordo lungo il Fosso marino, ma non risulta essere stata ancora finanziata.
– Resta altresì da risolvere la incongruenza funzionale attribuita alla pista ciclabile della Via Verde, nel tratto di Vasto Marina, dove insieme alle biciclette passano le migliaia di persone a piedi che vivono a cavallo della SS16 e che attraversano la ciclovia per andare al prospiciente arenile, passando nella Riserva Naturale.
Risulta quindi evidente che, da quando verranno trovate le necessarie risorse economiche ci vorranno almeno tre anni per ultimare un tracciato ciclabile completo.
Non dobbiamo inoltre dimenticare che nel tratto già transitabile, corrente da Vasto marina a Vignola, restano da affrontare i problemi delle infrastrutture di servizio lungo l’intero tracciato e della manutenzione ordinaria delle opere realizzate, in contesti geografici molto fragili.
Non si può infine non ricordare che deve essere concretizzato il progetto generale di acquisizione e di progettazione degli interventi per il recupero di tutte le vecchie Stazioni ferroviarie dismesse sul tracciato della Via Verde , formalizzando le modalità di utilizzo di tali manufatti: il valore di una opera strategica nei connessi settori del turismo costiero ,necessita , quindi di un maggiore interesse.
Ci preoccupiamo, a riguardo, che non sia stata ancora ipotizzata nemmeno una ipotesi economico finanziaria generale dei costi della futura gestione e dei necessari servizi di supporto con il rimando ad un organismo unitario di gestione dell’intero tracciato che possa assicurare la uniformità di trattamento delle aree e le corretta valorizzazione economica e funzionale del brand della ‘Costa dei trabocchi della Provincia di Chieti’. Noi lavoreremo per questo traguardo, anche per onorare il ricordo ed il grande impegno profuso dallo scomparso arch. Ursini e dai suoi collaboratori”.