VASTO – E’ sempre più acceso il dibattito sulla realizzazione della Variante della Statale 16 che dovrebbe decongestionare il traffico del tratto costiero al punto che l’argomento approderà presto al prossimo Consiglio comunale di Vasto. Attesa da oltre vent’anni, la strada mette d’accordo maggioranza e opposizione, ma le operazioni di carotaggio lungo il costone orientale della città, durante le quali sono stati prelevati campioni di terreno nella zona di via Fonte Joanna per studiare la composizione del sottosuolo, hanno fatto sì che gli animi si scaldassero intorno alla proposta avanzata dall’Anas di realizzare un viadotto che passi a piena vista sotto il belvedere della città. In tanti osteggiano questa proposta, numerosissimi i punti di vista espressi nel corso dell’ultimo mese. Vediamo quindi di riepilogare le posizioni in campo.
Sulla questione è intervenuto in primis il sindaco di Vasto Francesco Menna, per il quale la variante potrebbe rappresentare l’opportunità di trasformare il tratto di statale 16 che attraversa Vasto Marina in una strada del mare, spostando i tir all’interno di una galleria che li nasconderebbe fino ad arrivare quasi a San Salvo, nella zona industriale. A detta di Menna, se di variante si deve parlare, deve essere di galleria, perché conserva la bellezza della nostra città. Invece la variante a raso che passa sotto a Palazzo d’Avalos, per il sindaco, risulta incompatibile sotto tutti gli aspetti: ambientale, turistico, idrogeologico e culturale.
Tra le posizioni prese troviamo poi quella del Movimento Difesa delle Zone Interne, per il quale la variante alla Statale 16 potrebbe costituire un segnale di recupero del ruolo di Vasto rispetto al suo comprensorio, a condizione che almeno il tracciato venga realizzato verso l’interno, interessando la fondovalle Sinello, le fondovalli Cena e Treste per incontrare la Trignina presso lo svincolo attuale verso Furci e San Buono.
Dello stesso parere è Edmondo Laudazi, Il Nuovo Faro, che sostiene la necessità di arretrare l’attuale viabilità della SS 16 e di scavalcare la città, collegando le zone adiacenti ai Caselli autostradali Vasto Nord e Vasto Sud con una bretella realizzata lungo il Sinello, per passare sotto Sant’Antonio Abate e ridiscendere verso la località Selvotta, per servire anche l’area del nuovo Ospedale e la stazione FF.SS e per poi ricollegarsi al tratto di Strada Statale che arriva dal vicino Molise.
Fratelli d’Italia del Vastese, dal canto suo, osteggia l’idea della minivariante avanzata dall’Anas all’altezza di Vasto Marina, che andrebbe realizzata con gallerie e viadotti innanzi al nostro belvedere, giudicando questa minivariante inutile e palesemente lesiva dell’ambiente e dello sviluppo del territorio.
Sull’argomento è intervenuto anche il Circolo Pd di Cupello, auspicando che la priorità ricada sulla soluzione più naturale che passa per le fondovalli Sinello, Cena e Treste per sboccare a San Salvo Marina; l’altra soluzione ipotizzata, ossia quella a ridosso della costa di Vasto e San Salvo, appare invece al Circolo Pd assai più marginale.
D’accordo anche il Consorzio Vivere Vasto Marina, che polemizza anche sui carotaggi chiedendo che l’ANAS ne spieghi il senso, illustrando per di più con esattezza il progetto che vogliono realizzare, in modo da valutare i costi e i benefici che Vasto avrebbe da questa variante, che comunque non può assolutamente essere realizzata sotto la balconata panoramica.
Il consigliere regionale di “Valore è Abruzzo”, Manuele Marcovecchio, sostiene che le soluzioni proposte dall’ANAS non sono convincenti, soprattutto per ragioni di carattere paesaggistico, e nutre anche perplessità sulla effettiva funzionalità della variante, suggerendo l’elaborazione di una sorta di ‘piano regolatore generale’ della viabilità strategica per l’intero comprensorio vastese.
Camillo D’Amico, consigliere comunale e capogruppo di “Insieme per Cupello”, ha invece sottolineato come circa 30 consigli comunali dell’entroterra vastese hanno votato delibere che indicano, come arretramento della SS 16, il naturale percorso alternativo della fondovalle Sinello, fondovalle Cena, strada ponte Moro, fondovalle Treste, SS Trignina con sbocco sulla SS 16 all’altezza di San Salvo Marina.
E poi “Vasto in Azione”, attraverso il suo coordinatore cittadino Nino Fuiano, ha ritenuto che la proposta di minivariante da portare lungo il costone orientale sia da rigettare con forza sia nella sua versione con gallerie, sia in quella che prevede viadotti a vista.
Si è espresso sulla variante anche Daniele Carlucci, sindaco di Scerni, che sostiene di non essere contrario, ma di avere qualche perplessità, dal momento che oggi sono in gioco il futuro e la vocazione del territorio ed i paesi hanno bisogno di un collegamento veloce. Si dice quindi a favore di una variante che vada a ridare vitalità alla viabilità dell’entroterra, ma diversa da quella di cui sta discutendo oggi, caldeggiando la realizzazione della bretella autostrada-Treste-valle Cena-Trignina.
E’ anche da ricordare l’appello del consigliere comunale Pd di Vasto, Giuseppe Forte, che ha sollecitato una mobilitazione generale che impedisca la realizzazione di un’opera che non riuscirebbe a liberare l’intera costa vastese dal traffico pesante.
Di qualche giorno fa, infine, è la notizia della raccolta di firme online dal titolo “Salvaguardiamo il panorama del nostro golfo”. Online sulla piattaforma Change.org, promossa dal giornalista Giorgio Di Domenico e rilanciata su facebook dal comitato “Noi che non vogliamo il “cementificio” a Punta Penna”. La petizione ha raggiunto, al momento in cui scriviamo, 838 sottoscrizioni.