VASTO-Sono decine i camper che stazionano nel parcheggio fotovoltaico del Viadotto Istonia, accanto al cimitero di Vasto. Fermi lì da giorni, mesi, anni. Ad occupare posti che in quella zona sono preziosi come l’aria.
Il parcheggio in questione dovrebbe infatti servire tutte le attività presenti nell’area: non solo il cimitero ma anche la piscina comunale, il Pala BCC (che per un periodo è stato anche centro vaccinale, con un notevole afflusso di auto), nonché il terminal bus.
Una zona trafficata in cui la necessità di parcheggi è impellente. Eppure sono numerosi i posti occupati dai camper in sosta. E ancor più numerose le lamentele che nel tempo sono state avanzate dai cittadini.
A fare chiarezza sulla situazione una volta per tutte è il Comandante della Polizia Locale, Giuseppe Del Moro: “Quelli che vengono comunemente chiamati “camper” sono più esattamente “autocaravan”, ovvero mezzi disciplinati come autoveicoli e quindi autorizzati a circolare seguendo le norme del codice della strada. Quando si trovano in sosta su un’area di parcheggio sono da considerare esattamente come le autovetture e gli altri veicoli, quindi hanno tutti i requisiti per parcheggiare nelle aree di sosta. Nel momento in cui non fanno campeggio, ovvero non calano lo scalino a terra e non poggiano suppellettili all’esterno, sono autorizzati ad usufruire dei parcheggi. Nel caso questo accada, si deve parlare di “occupazione del suolo pubblico”. Allo stato attuale delle cose, a meno che ad un controllo non risultino senza assicurazione, hanno tutto il diritto di restare parcheggiati”.
E se, come in realtà accade, permangono in sosta per lunghi periodi di tempo?
“Possono farlo – ribatte il Comandante Del Moro – dal momento che nel parcheggio in questione non ci sono limitazioni orarie“.
Un dubbio però è stato sollevato da molti vastesi: come essere sicuri che si tratta solo di mezzi parcheggiati e non “abitati”?
“Ovviamente più volte abbiamo effettuato verifiche e controlli – precisa il Comandante Del Moro – e sono sempre risultati semplicemente in sosta. Solo alcune volte abbiamo dovuto sequestrare degli autocaravan perché senza assicurazione o perché occupavano suolo pubblico per scalino a terra o suppellettili all’esterno”.
Quindi l’annoso nodo è stato sciolto per buona pace dei vastesi, che dovranno rassegnarsi a cercare parcheggi altrove. Peccato per i tanti posti “perennemente” occupati e sottratti a quanti hanno bisogno di sostare per usufruire dei servizi della zona.
Eppure per evitare questo tipi di disagi una soluzione ci sarebbe, e anche semplice: basterebbe modificare la regolamentazione del parcheggio trasformandolo in zona di sosta a disco orario. Non resta che auspicarsi che questa possibilità venga vagliata.
Miriam Giangiacomo