CAMPOBASSO – Ci sono anche professionisti di San Salvo (CH) coinvolti nell’imponente truffa, scoperta nelle province di Campobasso e Isernia, ai danni dell’Inps, che ha portato un sodalizio criminale costituito da imprenditori e lavoratori a sottrarre alle casse dell’ente previdenziale oltre 300mila euro. Il meccanismo utilizzato, hanno ricostruito gli inquirenti, prevedeva la costituzione di società fittizie, create appositamente per assumere e licenziare 27 dipendenti in favore dei quali veniva poi richiesta la indennità assistenziale Naspi.
Sei le misure cautelari richieste dalla Procura della Repubblica di Campobasso e emesse dal Gip del Tribunale (con obbligo di dimora) nei confronti di altrettanti indagati per associazione a delinquere finalizzata alla truffa continuata ai danni dell’Inps, aggravata da falsità ideologica e materiale. Lo stesso istituto previdenziale ha attivamente collaborato con i carabinieri nell’ambito della operazione denominata “Naspi“, che prende il nome dalla indennità mensile di disoccupazione riservata dall’Inps ai lavoratori, e che ha portato al sequestro di denaro e beni immobili per un valore complessivo di 300mila euro. Sono 13 le attività imprenditoriali interessate alle indagini: 7 le società investigate per false assunzioni (4 con sede nella provincia di Campobasso e 3 in quella di Isernia), e 6 per false fatturazioni (2 in provincia di Caserta e una a Campobasso).
I destinatari delle misure restrittive nell’ambito dell’operazione Naspi eseguita questa mattina dai Carabinieri in Molise e Abruzzo sono tre commercialisti di Venafro (Isernia) e San Salvo (Chieti), un consulente legale di Trivento (Campobasso) e due imprenditori di Trivento e Roccavivara (Campobasso), soci o amministratori di alcune delle società coinvolte; 53 invece complessivamente le persone denunciate.
Oltre ai sei considerati gli ideatori della truffa ci sono anche 45 lavoratori fittizi, un medico del lavoro e un responsabile di Caf. Sette le società coinvolte, 4 in provincia di Campobasso e 3 in quella di Isernia. Ci sono poi altre sei società coinvolte per false fatturazioni, sono molisane e in un caso della provincia di Caserta.
“Le indagini sono partite – ha spiegato il procuratore della Repubblica di Campobasso Nicola D’Angelo – da una segnalazione della direzione regionale Inps di Campobasso che ha riscontrato anomalie nelle pratiche per gli indennizzi assistenziali e di disoccupazione di 27 lavoratori dipendenti e di 7 società, 4 con sede a Campobasso e 3 a Isernia”. Complessivamente sono 53 gli indagati, tra questi numerosi dipendenti delle società coinvolte in quanto beneficiari della indebita erogazione. Le posizioni degli indagati sono in gran parte ancora oggetto di accertamenti. Il tribunale di Campobasso su richiesta della Procura ha disposto il sequestro preventivo dei beni mobili e immobili degli indagati fino all’importo di 300mila euro, valore della truffa.