L’AQUILA – Il presidente della Corte d’Appello dell’Aquila, Fabrizia Francabandera, nel corso dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario nel distretto dell’Abruzzo ha segnalato la preoccupazione espressa, ancora una volta, dal Procuratore della Repubblica di Vasto (uno dei tribunali abruzzesi a rischio chiusura) “per il concreto pericolo di infiltrazioni criminali per la vicinanza ad aree ad alta concentrazione malavitosa e per l’insediamento di soggetti appartenenti anche alla criminalità organizzata campana e calabrese”.
“Una situazione rappresentata come allarmante – si legge ancora nella relazione – in considerazione della carenza di mezzi e uomini per far fonte alle esigenze di controllo del territorio e mappatura dei fenomeni”. Nella relazione viene sottolineato anche l’allarme del Presidente del Tribunale di Avezzano che “richiama il preoccupante fenomeno del riciclaggio e del reimpiego di capitali di origine illecita presente in quel circondario, oggetto di molteplici indagini da parte della D.D.A., che hanno dato luogo all’apertura di numerosi procedimenti penali (16 allo stato pendenti)”.
Rigopiano: l’impegno per il processo
“In questa settimana, è caduto il quinto anniversario dei tragici fatti dell’hotel di Rigopiano. Le ferite inguaribili hanno lasciato non solo nelle famiglie delle vittime alla cui memoria ci inchiniamo ma nell’intera comunità abruzzese e nazionale. Il processo che si occupa dei profili penalistici su quelle drammatiche circostanze, sta facendo regolarmente il suo corso anche se i tempi sono quelli resi necessari dall’estrema complessità nella ricostruzione dei fatti, con numero degli imputati e composizione di garanzia molto differenziate tra loro, dal gran numero di parti civili”. Così il Presidente della Corte d’Appello dell’Aquila, Fabrizia Francabandera, nel discorso di apertura del nuovo Anno giudiziario nel distretto dell’Abruzzo. “Mi è capitato di leggere – ha aggiunto il presidente – che gran parte del tempo è trascorso inutilmente ma posso assicurare che massimo è stato e tutt’ora l’impegno del Tribunale di Pescara nel portare avanti, dopo la pausa imposta dal lock down e in piena sicurezza sanitaria il compito difficile che la Legge gli assegna: il rispetto delle garanzie della difesa e la legittima attesa delle vittime”.
Diciannovemila procedimenti penali pendenti
“Nei Tribunali è proseguito il lieve calo delle nuove iscrizioni, da tempo registrato: sono stati infatti poco meno di 8.500 i nuovi procedimenti (oltre 9 mila lo scorso anno), di cui 8.000 nel settore monocratico e circa 500 nel settore collegiale, quest’ultimo con un preoccupante incremento del 25%, determinato anche dalle novità legislative in tema di reati cosiddetti di genere che stabiliscono la competenza del giudice collegiale in presenza di alcune aggravanti, novità certamente ispirate a ragioni di tutela delle vittime ma di pesante impatto sulla organizzazione del lavoro”. E’ il quadro che emerge sull’andamento della giustizia in Abruzzo, in occasione dell’apertura del nuovo Anno giudiziario. “Gli uffici, – si legge sempre nella relazione – nonostante il rallentamento imposto dal rispetto delle norme emergenziali, sono riusciti a garantire un numero di definizioni (oltre 8.700) adeguato a fronteggiare la sopravvenienza e a evitare la formazione di nuovo arretrato, ma certamente non tale da aggredire il vecchio; pendono, infatti, quasi 19 mila procedimenti, di cui quasi mille nel settore collegiale, e ciò costituisce un peso che è difficile affrontare ed eliminare senza interventi di sistema. La sezione penale della Corte di appello si è largamente avvalsa, del ‘rito cartolare’, trattando con tale modalità circa l’80% dei procedimenti, in piena sicurezza ed evitando spostamenti e assembramenti. L’anno ha registrato un lieve aumento delle sopravvenienze, poco più di 2800 nuove iscrizioni, comunque inferiore alla media degli ultimi anni, cui ha corrisposto un aumento delle definizioni (poco superiore a 3 mila), di cui circa 500 sentenze dichiarative della prescrizione. La pendenza totale, tuttavia, supera di poco i 4600 procedimenti, in flessione del 6% rispetto allo 5 scorso anno. Molto positivo il dato della notevole riduzione -rispetto al 2019- del “disposition time”, sceso a 444 giorni in media, unico obiettivo del Pnrr nel settore penale, come vedremo”.
Aumentano i reati di violenza di genere
“In Abruzzo diminuisce il numero dei reati (di oltre 2 mila unità nel distretto), soprattutto di quelli più gravi, con la dolorosa eccezione, nonostante le leggi, gli interventi, l’attenzione politica e mediatica, dei reati cosiddetti di genere; non tanto dei femminicidi che suscitano clamore (pochi in Abruzzo), quanto delle violenze, delle condotte persecutorie, dei maltrattamenti, che, com’è noto, sono la punta dell’iceberg di un fenomeno più ampio. Le donne, infatti, ancora oggi, preferiscono, se possono, non denunciare, rinunciando a chiedere l’intervento dell’autorità, pur di non correre il rischio di esporsi senza al contempo trovare risposte adeguate e aiuti concreti nella ricostruzione di un percorso di vita che si vuole interrompere”. E’ quanto si legge nella relazione sull’andamento della giustizia nel distretto dell’Abruzzo.
Abbandono scuola anche da ceti agiati
“Gli Uffici minorili – ha affermato ancora il presidente Francabandera – evidenziano il tema del malessere adolescenziale esploso in tempi di pandemia e durante la limitazione di frequenza scolastica. Il malessere si evidenzia con aumento di fenomeni di autolesionismo e disturbi alimentari, soprattutto tra le ragazze”. “Si rileva – ha aggiunto – abbandono scolastico, anche di appartenenti a ceti economico-sociali agiati, di ritiro sociale non transitorio e dipendenza dagli strumenti informatici, un aumento esponenziale di alcuni reati commessi da minorenni: violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia, pedopornografia, revenge porn”.
In arrivo 190 addetti a tempo determinato
“In Abruzzo – si legge ancora nella relazione del presidente Francabandera – sono previsti ben 190 addetti negli uffici giudiziari di cui 45 in Corte d’Appello, che saranno inseriti sulla base degli articolati Progetti Organizzativi che, all’esito di un’analisi accurata delle risorse e delle criticità, sulla base dei dati statistici utilizzati dalla Commissione Europea per l’individuazione degli obiettivi quantitativi descritti nel PNRR, tutti abbiamo redatto nel dicembre scorso, previo confronto costruttivo tra magistrati, dirigenti amministrativi e presidenti dei Consigli degli Ordini professionali”.
Fabio Papalia