La vacanza natalizia a Vasto si è trasformata in un’odissea per una famiglia che, per un caso positivo rimasto sempre asintomatico, non può tornare a Milano. Da giorni, i genitori cercano risposte alla loro richiesta di un tampone molecolare per la figlia. Ma telefonate al numero verde e mail al Servizio di igiene epidemiologia e sanità pubblica non hanno ottenuto risposta.
A.M. contatta Zonalocale e racconta cosa è successo giorno per giorno: “22 dicembre ore 23 arrivo a Vasto; 24 dicembre tampone rapido in farmacia positivo di nostra figlia; 27 dicembre, privatamente, facciamo tutti il molecolare, che risulta negativo per noi genitori e positivo per nostra figlia G. nonostante l’assenza di sintomi; 27 dicembre chiama il primo medico a seguito della positività del rapido per dirci che la ragazza deve fare il molecolare da noi già eseguito, ci dicono allora di attendere nuovo contatto; il 28 dicembre seconda chiamata medico Asl a seguito di positività da molecolare per dirci che la ragazza deve stare in isolamento e noi in quarantena. Nella stessa chiamata ci chiedono dov’ è il nostro domicilio e ci dicono che dal 28 dicembre al 7 gennaio non possiamo muoverci da quel domicilio e che, per poter essere dichiarata guarita, la ragazza deve fare molecolare Asl facendolo prenotare dal Siesp (Servizio igiene epidemiologia e sanità pubblica, n.d.r.) di Vasto. Ci consigliano di scrivere subito e così facciamo. Questa email, ad oggi, non ha ottenuto alcuna risposta.
Parte la procedura di immondizia indifferenziata che ha funzionato benissimo e il controllo tramite chiamate automatiche per rilevare lo stato di salute di noi negativi entrati in contatto diretto con il positivo, mentre nessuna chiamata è mai arrivata per sincerarsi dello stato di salute della positiva che, per fortuna, è sempre rimasta asintomatica. Non ricevendo risposta né dal Siesp né dal numero verde che abbiamo chiamato, il papà di G., tramite sistema automatico di monitoraggio sintomi, chiede di essere ricontattato dal medico per sapere come muoversi.
Il medico chiama e ribadisce che loro non possono prenotare i molecolari e che serve scrivere al Siesp. Siamo al 3 gennaio e sollecitiamo il riscontro del Siesp, visto che il 7 gennaio occorre fare il molecolare di controllo per la fine dell’isolamento di Giulia e della quarantena per noi.
Purtroppo, anche il sollecito non ha ottenuto alcuna risposta né tanto meno risposta è giunta al numero verde, al quale siamo rimasti in attesa anche oltre due ore.
Arrivato il 7 gennaio, decidiamo di fare tutti, sempre privatamente, il molecolare che, purtroppo, per Giulia è risultato ancora positivo. A questo punto, essendo noi in casa in affitto, abbiamo cercato di capire se e come potevamo tornare alla nostra residenza. Abbiamo richiamato il numero verde ma nulla; di contro e nel mentre, ci hanno risposto al numero ministeriale Covid 1500, al quale ci hanno confermato che non possiamo muoverci senza
autorizzazione dell’Asl locale, abbiamo chiamato allora il numero verde lombardo (essendo noi residenti in Lombardia) ma anche loro hanno ribadito la competenza territoriale abruzzese.
Ad oggi, nell’assordante silenzio della Regione Abruzzo restiamo bloccati qui in attesa che trascorrano i 21 giorni massimi di isolamento per Giulia per poter tornare a casa nostra a Milano, città per me adottiva perché io sono cresciuta in questa Vasto che purtroppo, a distanza di decenni, trovo ancora impreparata ad accogliere e assistere i villeggianti nonostante un giovane sindaco da cui mi sarei aspettata maggiore modernità ma, in fondo, questa è una delle ragioni per cui decisi tanti anni fa di uscire da questi stretti confini locali… ma questa è un’altra storia”.