Il ministro della Salute Roberto Speranza ieri pomeriggio ha firmato l’ordinanza che assegna la zona gialla – a partire da lunedì 10 gennaio – ad altre quattro regioni: Abruzzo, Toscana, Valle d’Aosta ed Emilia Romagna. Queste si aggiungono alle 9 che hanno già cambiato colore: Lombardia, Lazio, Piemonte, Sicilia, Liguria, Marche, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Calabria (oltre alle Province autonome di Bolzano e Trento).
Per il cambio di colore mancava solo l’ufficialità, i dati del contagio in netta risalita avevano già superato da giorni le varie soglie previste: l’occupazione dei posti letto negli ospedali in area non critica arrivata al 20% (limite 15%), quella dei posti in terapia intensiva al 14% (limite 10%) e poco meno di 24mila nuovi casi registrati da inizio anno.
Il passaggio da bianco a giallo coinciderà con il rientro a scuola e con l’entrata in vigore del nuovo decreto e non comporterà particolari restrizioni nelle attività sociali (suona quindi più come un avvertimento sull’andamento del contagio). La mascherina sarà obbligatoria anche all’aperto, ma questo provvedimento era già stato anticipato da alcuni Comuni e comunque era già prevista in caso di assembramento. Sarà necessario il super green pass per prendere i mezzi pubblici (trasporti urbani e a lunga percorrenza, anche sui bus privati a noleggio con conducente e sui treni che fanno servizio di trasporto passeggeri interregionale). Nessuna limitazione agli spostamenti tra regioni e negli orari di apertura delle attività commerciali.